Il marito si trasforma in aggressore seriale. Non potrà avvicinarsi alla ex moglie il 52enne, originario della Campania ma da tempo residente nell’Assisano, indagato per il reato di maltrattamenti in famiglia. L’uomo non potrà comunicare con la donna né con i loro tre figli, neanche attraverso telefono o pc.
All’esito di un’articolata e delicata attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, e portata avanti con efficacia e sensibilità dalle donne poliziotto del Commissariato di Assisi, si è data esecuzione alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna emessa dal gip del Tribunale di Perugia.
L’importante misura cautelare è scaturita al termine di una serie di accertamenti e di numerosi interventi effettuati dalla Volante del Commissariato nel corso dell’ultimo anno, confermando la necessità di scongiurare il rischio di reiterazione delle condotte maltrattanti.
L’attività è iniziata grazie al coraggio della donna che ad ottobre scorso ha deciso di varcare la porta del Commissariato di Assisi per raccontare tutte le vessazioni fisiche e psicologiche inferte dall’ex marito nel corso del matrimonio. E anche dopo la separazione e che l’avevano costretta a cambiare radicalmente le sue abitudini di vita, ma soprattutto a temere per la propria incolumità fisica.
La storia è quella di una coppia sposata da anni che tenta di recuperare il proprio rapporto contrassegnato dalla gelosia morbosa dell’uomo nei confronti della moglie.Dopo aver preso atto del fallimento della relazione, la donna si era decisa finalmente a separarsi ma da quel momento gli atteggiamenti vessatori e denigratori dell’ex marito diventano sempre più violenti.
A muovere l’uomo un’ossessiva gelosia nei confronti della sua ex su cui ora non poteva più esercitare il suo controllo, sfociando così in insulti e pesanti offese anche davanti ai propri figli minori.Finché una sera, l’uomo, dopo aver atteso la donna fuori dal luogo di lavoro, al termine del turno, si avvicinava improvvisamente a lei e, dopo averla annusata, la accusava di sentire odore di un altro uomo.
Subito dopo le puntava un coltello alla gola e la minacciava di morte se mai l’avesse vista con un altro.
Da quell’episodio un’escalation di atteggiamenti persecutori e ossessivi: telefonate, messaggi continui, maniacali controlli e pedinamenti, offese e minacce di morte, denigrazioni ed atteggiamenti minatori addirittura fatti pervenire alla donna dai figli.
Una notte l’uomo, presentatosi sotto casa della ex, iniziava a suonare insistentemente il citofono per poi allontanarsi e ricominciare alcune ore più tardi, tanto da costringere la donna a staccare la corrente e spegnere i telefoni.
In un’altra occasione l’uomo si precipitava sotto casa e dopo l’ennesima discussione sputava in volto alla donna ed alla sua macchina arrivando addirittura a romperne il tergicristallo.
Neanche durante il periodo dell’emergenza sanitaria, i comportamenti dell’uomo perdevano d’intensità bensì, sfruttava ancor più i figli come veicolo di offese alla ex.
Una volta insieme in auto, aveva mostrato loro una mazza e dei guanti rinforzati che avrebbe utilizzato per fare del male alla loro madre se l’avesse vista un giorno in compagnia di un altro uomo.
L’ultimo ennesimo comportamento violento dell’uomo emergeva in un’occasione in cui, dopo aver accompagnato casa della donna i figli, la stessa veniva insultata davanti a loro, sfondando con un calcio il portone ed inveirle contro, all’interno della casa, minacciandola di morte.
Gli agenti del Commissariato P.S. Assisi, in particolare le due ispettrici, sinergicamente, con un altissimo livello di sensibilità e tenacia, ricostruivano l’intera vicenda, riuscendo a raccogliere un quadro probatorio importante sulla base del quale, il gip valutata l’incapacità di autocontrollo dell’uomo, manifestata nonostante i ripetuti interventi delle Volanti e della presenza dei figli, e tenuto conto dei gravi episodi di violenza già registrati, permetteva di emette a carico dell’aggressore seriale la misura cautelare del divieto di avvicinamento.
Il 52enne ora non potrà più avvicinarsi alla ex moglie e ai suoi tre figli né comunicare con loro con qualsiasi mezzo.