Città di Castello

Il dialetto tifernate protagonista in Spagna con gli studi di Matteo Nunzi

Il dialetto tifernate sbarcherà in Spagna con Matteo Nunzi, studioso di forme linguistiche dell’Alta Umbria e idiomi regionali italiani.

In una delle nazioni con la maggiore varietà, ricchezza e caratterizzazione linguistica in Europa, Nunzi sarà infatti tra i relatori di una conferenza che si svolgerà a fine aprile all’università catalana ‘Rovira i Virgili’ di Tarragona. Qui sarà chiamato, insieme al linguista bolognese Daniele Vitali, a parlare dei dialetti del nord e centro Italia e delle più recenti ricerche fatte nell’area del tifernate. Il seminario, che si terrà in lingua catalana e spagnola, è frutto dei contatti presi con il professor Pere Navarro, importante studioso dei dialetti della Catalogna e collezionista di edizioni de “Il Piccolo Principe” – il libro più tradotto al mondo dopo la Bibbia – che ha già avuto modo d’apprezzare la versione in dialetto tifernate di Matteo Nunzi, ovvero “Chel Fiol Principi”.

L’appuntamento spagnolo farà da prologo ad una serie di pubblicazioni riguardanti sempre l’Altotevere, delle quali Nunzi sarà protagonista anche in collaborazione con alcune associazioni, allungando una striscia editoriale già importante, che vanta titoli come la “Grammatica del dialetto di Lugnano” e il “Vademecum d’ortografia dialettale per l’area tifernate”.  Lo studioso lavorerà anche ad una nuova pubblicazione sulle differenze interne al territorio linguistico di Città di Castello ed è in procinto di uscire con un’analisi fonetica del dialetto di Umbertide e delle parlate di Gubbio. 

“Matteo ci stupisce con la sua capacità di indagine linguistica e passione per il dialetto tifernate, doti con le quali ci ha aperto un mondo ricco e curioso ma anche inaspettato, che parla di storia, tradizioni e costumi della comunità di Città di Castello, raccontandone la straordinaria ricchezza attraverso la grande varietà delle sue forme lessicali e fonetiche”, affermano il sindaco Luca Secondi e l’assessore alla Cultura Michela Botteghi, che sabato scorso (23 marzo), alla Biblioteca Carducci, hanno partecipato alla presentazione della terza edizione del libro “La vóci dela Mìnima”, a 10 anni dalla prima pubblicazione.

Insieme a Nunzi e agli amministratori comunali, ad animare la mattinata sono stati il linguista Daniele Vitali, collegatosi in videoconferenza da Bruxelles, Dino MarinelliGiovanni Ottaviani e Lazzaro BogliariLucia Zappalorto ha accompagnato le relazioni dei presenti con letture di brani tratti da “La vóci dela Mìnima” e “Fòjji –Fogli(e)”, oltre che dalla traduzione in dialetto de “Il Piccolo Principe”, “Chel fiol Prįncipi”.

Ho intrecciato gli studi sul dialetto tifernate con un lavoro di ricerca glottologica in varie zone d’Italia, in collaborazione con Daniele Vitali, utilizzando anche registrazioni audio dei parlanti e un corposo archivio sonoro di dialetti trattati – ha spiegato Nunzi – Questo impegno ha portato alla prima descrizione fonetica particolareggiata di modelli diversi di parlare nell’area tifernate, a partire da quello del castellano cittadino e del lugnanese prevalente, e alla prima formulazione di un sistema ortografico pensato per la zona castellana, basato su analisi fonetiche e specifiche caratteristiche del parlato. Un lavoro di cui vado orgoglioso perché ha permesso di stabilire per la prima volta come si scrive il dialetto nel tifernate”.