La diagnosi del 2018 non lascia alcun dubbio, da quel momento nasce una nuova vita e oggi l'associazione che aiuta i malati oncologici
Guardare ogni mattina i propri occhi riflessi in uno specchio e pensare che la tua vita è colorata: questa è la chiave per vivere ogni istante di quel dono che si chiama “vita”. La vita è come una giostra: a volte sale e a volte scende ma resta sempre affascinante da scoprire ogni giorno.
La vita di Simona Laudani è proprio simile ad una giostra colorata che lei vive con gli occhi e l’entusiasmo di una bambina e la grinta e la tenacia di una guerriera. Dalai Lama in una sua famosa citazione così recitava: “Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.“ È con queste parole che Simona affronta ogni giorno della sua vita.
Nata a Catania da mamma Santa e papà Benedetto, il 18 marzo 1987, ha da sempre vissuto in una famiglia unita, per lei punto di riferimento importante. Insieme alle sue due sorelle ha vissuto a Spoleto e condiviso momenti intensi e pieni di emozioni che ricorda con affetto e nostalgia, diventata ancora più ricca dopo la nascita delle sue due nipoti.
Persona sensibile ed empatica, sin da ragazza ha sprigionato le sue emozioni attraverso l’arte e la pittura. Le sue immagini e i colori di quelle pennellate raccontano molto di Simona (nella foto di copertina in uno scatto di Giulia Marcotulli truccatrice, fotografa e coordinatrice del progetto “I love Me” ndr). Una donna aperta al confronto e a nuove realtà. Si circonda di amici di una vita che la fanno sentire viva.
La vita grigia, i divorzi
Ma la sua vita non è stata sempre così colorata. C’è stato un momento in cui è diventata grigia, quando il suo faro, la famiglia, si è sgretolato davanti ai suoi occhi con il divorzio di mamma e papà. Un dolore che ha cercato di nascondere con una accettazione velata di tristezza. Una ferita che non riusciva a cicatrizzarsi per la frattura che aveva provocato con tutti i membri della famiglia.
Da quel momento Simona sente dentro di sé, un’urgente bisogno di liberarsi da quel dolore e iniziare il suo viaggio. Nel 2010 trova il coraggio di superare la soglia della sua casa a Spoleto e rifarsi una nuova vita a Perugia dove inizia a lavorare come grafica pubblicitaria.
Per anni la sua vita brilla di emozioni. Il lavoro dei suoi sogni, la libertà di viaggiare per scoprire mondi nuovi, amici con cui condividere momenti da ricordare e poi lui, l’uomo che pensava fosse ‘per sempre’. Una relazione durata dal 2010 al 2019, anno del suo divorzio. Un legame che Simona oggi descrive così: “In quegli anni mi sentivo prigioniera in una vita che non era la mia.” Periodo che coincide con quello che rappresenterà per lei l’istante in cui la sua vita cambierà per sempre.
La vita nera, il tumore
Aveva solo trent’anni infatti, quando la sua vita colorata, diventa all’improvviso nera.
La diagnosi del 2018 non lascia adito ad alcun dubbio: “grave forma di tumore al seno”, scoperta dopo 3 lunghi mesi di terapie errate. Una notizia che avrebbe potuto sgretolare i suoi sogni, ma che per lei ha segnato il momento in cui ha finalmente spezzato quelle catene che l’avevano intrappolata in una vita che non era la sua.
“Ormai per me quel giorno è solo un ricordo. Da quel lontano 2018, è stata come se avessi avuto una liberazione. L’ho accettata subito. A livello fisico cercavo di trovare una risposta a ciò che avevo. Volevo rompere gli schemi che avevo creato ma fino a quel momento mi mancava il coraggio. Mi mancava la mia famiglia, essere utile agli altri, ma non riuscivo a capire come. Dopo un mese dal matrimonio mi sono ammalata. Dopo poco ho deciso di separarmi e buttare giù le basi per cambiare. In un attimo mi sono resa conto di non avere più tempo per darmi delle scuse, per non essere più felice. Così, di punto in bianco, ho deciso di dare un taglio alla mia relazione, chiedendo il divorzio, mi sono trasferita a Perugia, ho ricercato amici che non sentivo da tanto tempo e ho ripreso a dipingere.” Così Simona ricorda, con un sorriso, quell’attimo in cui ha sentito che qualcosa dentro di lei stava cambiando.
La vita torna a colori, “Prenditi cura di te”
È quello il periodo in cui fonda un’associazione di volontariato: ‘Prenditi cura di te Odv’ che supporta pazienti oncologici e familiari.
“Questa esperienza è la mia più grande soddisfazione, il mio traguardo più emozionante. Quando le persone a distanza di anni mi contattano per chiedermi supporto, manifestano gratitudine, quando riesco ad alleggerire il carico emotivo io mi sento viva e finalmente libera di sprigionare quello che per lungo tempo soffocavo dentro di me.”Queste le parole di una donna che ha fatto del suo male un’opportunità utile al benessere degli altri e di riflesso per se stessa.
Da quel momento, la fanciulla indifesa e bisognosa di sicurezza da cercare in altri, è diventata una tenace guerriera. Oggi è in prima linea a regalare un sorriso a quelle donne che, come lei, un giorno hanno visto la propria vita sgretolarsi. Grazie a lei anche le famiglie di pazienti oncologici possono contare su uno staff di persone che ogni giorno lottano per mantenere sempre viva la speranza di farcela.
Grazie a questo progetto, numerose sono state le emozioni e le soddisfazioni per Simona a cominciare dal sorriso di queste persone che chiedono il suo supporto. A inizio anno scorso Simona Laudani ha presentato un progetto a Trevi alla fondazione Roche per offrire servizio di esercizio fisico specifico per donne operate al seno. La fondazione ne selezionava 20 in tutta Italia. Il suo progetto è stato selezionato e ha ricevuto fondi che hanno consentito di offrire gratuitamente questo percorso a circa 50 donne. Una soddisfazione che ha permesso a Simona, proprio in questi giorni, di ritirare con impegno ed entusiasmo, il premio come volontario dell’anno al Comune di Trevi.
Sono già passati 5 anni da quel responso terribile e oggi finalmente può dire di sentirsi serena e di aver superato il periodo peggiore. Oggi Simona, dopo percorsi terapeutici invalidanti, come la chemioterapia e la radioterapia, potrebbe interrompere il ciclo di immunoterapia e pensare di rifarsi una vita e di avere dei figli.
“Non sentirti mai sbagliata”
Alla domanda: cosa ti dà forza ogni giorno?, Simona risponde felice: “Il sorriso delle persone che riesco ad aiutare a superare momenti tanto difficili come può essere un tumore al seno. Vivo il mio presente serenamente ed equilibrato anche se corro tra mille impegni eventi e progetti finalizzati a dare equilibrio alla vita del prossimo e alla mia. Sto cercando di solidificare il tutto.” Parole che racchiudono mille speranze, come quella di realizzare uno dei suoi più grandi progetti: “Creare un portale magazine per raccogliere online tutte le info e i servizi offerti dalle associazioni di volontariato della regione e diventare un punto di riferimento per i parenti dei pazienti oncologici. Una sorta di orientamento non solo per i familiari ma anche per le associazioni, al fine di sostenere il concetto di rete mettendosi in connessione e collaborando tra loro. Tutto finalizzato ad avere chiaro cosa succede sul territorio per rendere omogenei i servizi che servono per migliorare la vita delle persone. Questo progetto ad oggi unisce sul territorio le 14 associazione della rete “Insieme Umbria Contro il Cancro”. Si spera diventino più numerose”. Un progetto ricco di impegno ed emozioni per Simona che le danno i giusti stimoli per andare avanti con determinazione. E che promuove con energia anche attraverso un altro network, quello di BNI, di cui è membro a Foligno da pochi mesi.
Ora Simona vive ogni giorno continuando a credere nei propri sogni per farli diventare progetti concreti, sia come associazione che a livello personale, affinché prendano forma nel suo futuro che sarà sicuramente colorato proprio come il suo presente. Con
Alla domanda: cosa diresti alle donne che come te stanno attraversando questo momento di cambiamento? Simona con entusiasmo risponde: “Non sentirsi mai sbagliate, credere e impegnarsi a realizzare i propri sogni a prescindere dalle aspettative che gli altri hanno su di noi.”