Il Consiglio comunale di Perugia vota contro l’ordine del giorno presentato dai capigruppo di opposizione in cui si chiedeva una dichiarazione di impegno del Comune sul Nodo.
Un atto politico, con il quale l’opposizione di centrodestra chiedeva una posizione chiara della maggioranza sul progetto per la realizzazione della variante. Progetto sul quale Vittoria Ferdinandi, già in campagna elettorale, aveva raccolto le perplessità e le criticità, rinviando – questa la replica alla domanda “Nodo sì, Nodo no” – a quando il progetto fosse stato effettivamente finanziato.
Eppure, attacca il centrodestra, passi avanti nell’iter progettuale ne sono stati fatti. L’ultimo atto spetta al Ministero delle infrastrutture e trasporti, che deve provvedere ad indire la Conferenza di servizi conclusiva e reperire il finanziamento di 485 milioni di euro.
Soldi che, accusa il centrodestra, con il voto del Consiglio comunale di Perugia, sono definitivamente persi. Soldi che invece non ci sono mai stati, ribatte la maggioranza. Rilevando come comunque non è con un ordine del giorno, ritenuto strumentale, da parte del centrodestra che si può affrontare un argomento così spinoso e divisivo.
“Come potrà un qualsiasi governo, di qualsiasi colore politico, finanziare un’opera del genere contro la volontà espressa da Comune, Provincia e Regione?” accusa l’ex assessore regionale ai Lavori pubblici, ed oggi consigliere di minoranza, Enrico Melasecche. “La sindaca che prometteva ai perugini speranza a buon mercato – le parole dell’esponente della Lega – ha fatto bocciare la mozione pro nodo delle minoranze in consiglio comunale calando la maschera del sorriso di circostanza. Del tutto inutili le petizioni del comitato a favore. Continuare a giocare con la pelle dei ponteggiani ma anche con la vita quotidiana di decine di migliaia di perugini ed umbri, ma non solo, raccontando che si devono prima ampliare le rampe di Ponte San Giovanni e poi, dopo ulteriori eterne riflessioni si vedrà cosa fare, dimostra incompetenza ma anche molta irresponsabilità. Il voto di ieri costituisce un atto grave, perché fa perdere probabilmente l’ultimo treno all’Umbria per risolvere il più grosso dei problemi del traffico che abbiamo, dirottando per l’ennesima volta le prime risorse che avrebbero potuto essere disponibili verso altre regioni”.
Melasecche punta l’indice in particolare contro “l’incoerenza del Pd”, che “porta a cambiare opinione sul problema del Nodo per tre volte negli ultimi cinque anni, un record assoluto di poca serietà e liquidità politica”.