In un Queency da ‘sold out’ i Tiromancino non deludono le aspettative e sfoggiano una sontuosa performance. La band di origini romane, capitanata da Federico Zampaglione, ha riprodotto sul palco diversi brani della loro ultima ‘fatica’, “Indagini su un sentimento”, tra cui i due singoli di successo “Liberi” e “Immagini che lasciano il segno”. Ultimo lavoro che ha segnato il ritorno della collaborazione storica tra i fratelli Zampaglione. Ha poi emozionato i fan suonando i successoni che hanno reso il gruppo celebre negli anni, “La descrizione di un attimo”, “Due destini” e l’immancabile “Per me è importante”, commuovendoli poi con la canzone dedicata alla madre “Quasi 40”.
Puntando la lente d’ingrandimento sulla prestazione della band, non si può non apprezzare la mole di lavoro svolta dal ‘tipo strano’ dietro le tastiere, Francesco Zampaglione, musicista polistrumentista che ha mostrato tutta la sua duttilità alternando momenti dietro i sintetizzatori, altri alle chitarre (tra cui un mandolino elettrico) e su un pezzo persino un’armonica a bocca. Una ritrovata collaborazione con il fratello Federico che non può non aver arricchito ulteriormente il sound della band. Lavoro ‘ordinario’ condito da un’ottima presenza sul palco per il trio Francesco Stoia (basso), Marco Pisanelli (batteria) e Antonio Marcucci (chitarra elettrica), di cui gli ultimi due apprezzati molto dal pubblico femminile (non ce ne voglia il bassista). Ultimo, ma non ultimo, Federico Zampaglione, volto e colonna portante dei Tiromancino, che oltre alle doti canore ha dato sfoggio della sua abilità alla chitarra, inserendo nell’esibizione assoli virtuosi che hanno esaltato il pubblico del Queency.
Una menzione speciale va alla giovane band che ha avuto il piacere di aprire il concerto dei Tiromancino: i BackLight. Il gruppo di Terni composto da Marialuna Cipolla (Voce / Chitarra), Alessia Petescia (Percussioni), Simone Cesarini (Chitarra) ed Emanuele Marchi (Tastiera) ha ‘riscaldato’ i presenti proponendo alcune cover dandogli un personale tocco ‘folk’, più la canzone di successo “Wrong Skin”, scritta da Alessia Petescia e inserita nella colonna sonora del film “Il Ragazzo Invisibile” di Gabriele Salvatores.
Tirando le somme, la serata organizzata dall’agenzia Bipede Booking & Production, di Simone e Fabrizio Zampetti, con l’apporto dello staff del Queency è stato un successo. Organizzazione però che non è esente da alcune ‘pecche’: molte le critiche del pubblico riguardo all’unica coda (chilometrica) predisposta per l’ingresso, che ha costretto in molti anche ad un paio di ore di attesa sotto la pioggia. Inadeguato anche lo spazio guardaroba, per cui chi tra gli ultimi è entrato nel locale, dopo una lunga attesa, si è visto rifiutare la custodia di giacconi e ombrelli. Sempre riguardo il guardaroba, troppo poche due addette per la restituzione dei soprabiti, che ha causato alla conclusione del concerto una grande calca nella ‘hall’.
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