Artuà For Nature l’aveva probabilmente pensata bene: installare a Foligno nidi artificiali per il falco pellegrino. Lo scopo? Allontanare dal centro storico i tanti piccioni che si sono ormai da tempo stanziati in città, sporcandola e trasmettendo malattie, essendo il falconide un noto predatore di piccoli volatili. Al Comune, però, l’idea non è piaciuta, o piuttosto ha semplicemente evitato di esprimersi sulla proposta avanzata dall’associazione. È dunque così che i piccioni continuano più che mai “a tenere sotto scacco” la città, con vie e piazze del centro martoriate da guano, tanfo e connessi rischi di vedersi “bombardare” dall’alto e sulla propria testa gli escrementi del columbide. Come la pericolosissima zona di Piazza del Grano, dove si è fatto proibitivo da tempo sedersi sulla panchina di marmo della stessa piazza (anche perché è completamente ricoperta di deiezioni, vedi foto) e avvicinarsi alla fontana (tra l’altro mai stata funzionante), ma anche attraversare via Benaducci e quella scorciatoia che da via Gramsci porta direttamente alla biblioteca “Dante Alighieri”: è praticamente certo uscire da questa via con qualche “ricordino” indesiderato.
Per evitare l’invasione di escrementi di piccione in città, non occupandosene direttamente il Comune, alcuni cittadini e negozianti puliscono addirittura per conto proprio, soprattutto in quelle vie dove si sono conclusi da poco i lavori di pavimentazione, così da non rendere gli sforzi già vani con tale imbrattamento. Ma il decoro non è l’unico aspetto a tenere banco in questa calda estate: c’è anche quello delle malattie, che ha visto il moltiplicarsi degli accessi al pronto soccorso per le zecche trasmesse dai volatili sui cittadini (anche indirettamente, con gli agenti patogeni contenuti negli escrementi).
Cosa fare, dunque? Se non è possibile agire direttamente sui piccioni già pulire sarebbe certamente qualcosa.
(Elisa Panetto)
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