I grillini di Foligno attaccano il sindaco Mismetti che aveva ringraziato Napolitano - Tuttoggi.info

I grillini di Foligno attaccano il sindaco Mismetti che aveva ringraziato Napolitano

Redazione

I grillini di Foligno attaccano il sindaco Mismetti che aveva ringraziato Napolitano

Gio, 25/04/2013 - 08:00

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Claudio Bianchini

Galeotto fu il messaggio del sindaco Nando Mismetti sulla sua pagina facebook, ora il suo post finisce nel mirino dei grillini folignati, che di politica e nuovi mezzi di comunicazione sono particolarmente esperti. Il primo cittadino, sabato scorso, aveva espresso apprezzamento, praticamente in diretta, la generosità dimostrata verso il paese da Giorgio Napolitano.

Bacchettata al sindaco Mismetti – Posizione che non è affatto piaciuta al Movimento Cinque Stelle di Foligno che ora, attraverso una nota stampa, rileva come quel commento abbia “raccolto qualche timida risposta di apprezzamento, ma soprattutto posizioni di contrarietà o commenti orientati alla sottile ironia”. Commenti – fanno notare i grillini – provenienti anche dalla propria sponda politica. “L'incoronazione di Napolitano, in questo sofferto periodo politico, per il Movimento Cinque Stelle ha rappresentato l’anticamera dell’inciucio tra Pd e Pdl che verrà sancito con un governo di larghe intese. La casta – scrivono – ha scelto di arroccarsi in Parlamento, per difendere i propri privilegi ed interessi, ignorando la richiesta di cambiamento che proveniva dai cittadini e che si concretizzava attraverso la candidatura proposta dal MoVimento: quella di Stefano Rodotà. Candidatura effettuata mediante una scelta pervenuta della base degli iscritti, ma che poi ha raccolto larghi consensi tra gli elettori del Pd, di Sel e di tanta società civile”.

Intervento sul 25 aprile – I grillini folignati intervengono anche sulle celebrazioni del 25 aprile. “Questo 25 aprile avrebbe potuto essere ricordato come il giorno della nuova liberazione – ironizzano – liberazione da una classe politica arrogante, autoreferenziale, lontana dai problemi della gente e incapace di un rinnovamento, se non di facciata. Il M5S, attraverso la candidatura di Stefano Rodotà, ha dato un segno tangibile ed eloquente di una sua disponibilità ad aperture per possibili collaborazioni di governo, oltremodo confermata da Beppe Grillo, sia per scritto che nelle interviste. Purtroppo, il leader dei Democratici, con la sua linea politica ha finito per minare alla base il suo partito. Tutto ciò pur di continuare a tutelare Berlusconi e il tacito accordo che dura da venti anni. Il Pd – attaccano i seguaci di Beppe Grillo – ha preferito continuare a percorrere le strade delle vecchia e degenerata politica piuttosto che accettare di governare il Paese insieme al rinnovamento del M5S, contrapponendosi, con questa scelta, anche al suo alleato “Sinistra Ecologia e Libertà”, che lo invitava ad accettare la proposta.

Elezione per salvare la casta – La paura di essere costretti a fare quanto i cittadini chiedevano ha spinto alcuni leader a recarsi genuflessi da Napolitano, supplicandolo di salvarli. Questa classe politica, ormai alla disperazione e interessata solo alla propria autoconservazione, ha “costretto” il Presidente della Repubblica uscente, un signore di quasi 90 anni, ad un ripensamento rispetto a precedenti prese di posizione e ad accettare nuovamente il mandato. Il reincarico aveva ed ha, vista la situazione determinasi, l’unica finalità di salvare la casta partitica dallo scacco a cui era stata sottoposta dal M5S e condiviso da gran parte degli italiani. Anche se con la rielezione non si è infranta nessuna legge costituzionale, i retroscena che hanno fatto ad essa da contorno, rendono inqualificabile l'operato dei leader dei partiti responsabili. I grillini ricordano infine due frasi di Sandro Pertini: “Chi rappresenta l'Italia non deve e non può permettersi di offendere il popolo italiano”. “Quando un governo non fa ciò che vuole il popolo, va cacciato via anche con ……”.

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