di Claudio Bianchini
Tanto tuonò che piovve, e alla fine i tre cosiddetti ‘dissidenti’ che tengono sotto scacco la coalizione Mismetti sono usciti alla scoperto con una nota pubblica. Una vera e propria autodifesa che mira a spiegare le proprie posizione e al tempo un modo per replicare alle pubbliche dichiarazioni espresse sia dal sindaco Nando Mismetti che dalla segretaria politica del Partito Democratico, Patrizia Epifani. In qualche modo vengono anticipati anche i temi caldi che saranno oggetto di infuocata discussione lunedì prossimo nel corso della maxi assemblea del coordinamento comunale alla sala magna dell’Università della Terza Età. Un summit con il segretario regionale Lamberto Bottini che si terrà a porte aperte. Ecco quindi la posizione ufficiale dei consiglieri comunali piddini Graziano Angeli, Alessandro Borscia e Lorella Trombettoni che per la prima volta spiegano i motivi che li hanno portati ad entrare in rotta di collisione con la linea del Partito Democratico e con l’operato dell’amministrazione comunale.
La replica a Mismetti ed alla segretaria Epifani
“Avremmo voluto evitare una pubblica presa di posizione prima del necessario confronto interno – scrivono i dissidenti – ma le recenti affermazioni del sindaco Mismetti e della segretaria del Pd di Foligno ci impongono di tornare sulle questioni politiche da noi sollevate”. Lo affermano in una nota i consiglieri comunali del Pd Graziano Angeli, Alessandro Borscia e Lorella Trombettoni, sottolineando che “essere tacciati di irresponsabilità per aver fatto proposte alternative continua a essere il vero errore politico: significa non comprendere le ragioni dei problemi sollevati e continuare a far prevalere la forma sulla sostanza delle questioni”.
L’autodifesa: “Non siamo irresponsabili”
“Abbiamo consegnato al Sindaco – ribadiscono i tre consiglieri – un documento che contiene una serie di proposte per il rilancio della città e che prova ad individuare nuove risposte alle tante difficoltà presenti, accentuate dal grave momento di crisi che stiamo vivendo. Non si tratta di irresponsabilità, la nostra attività in Consiglio comunale in questi primi tre anni di legislatura è certificata: siamo tra i consiglieri comunali più presenti, abbiamo sempre votato con senso di responsabilità – fanno notare – anche quando non vi era una piena condivisione. E non ci siamo mai trincerati dietro vili atteggiamenti politici, come l'abitudine di sfilare il badge in sede di approvazione del bilancio, spesso adottati anche da esponenti della maggioranza e mai stigmatizzati.
La rimozione di assessori? “Malevoli interpretazioni”
“Ribadiamo di non avere altri obiettivi sottaciuti come, ad esempio, le fantasiose ipotesi di rimozione di assessori, probabilmente frutto di malevoli interpretazioni o di suggerimenti messi in circolo con sorprendente e scientifica coincidenza. Le recenti affermazioni del Sindaco – proseguono Graziano Angeli, Alessandro Borscia e Lorella Trombettoni – non appaiono costruttive, né tese al superamento delle difficoltà palesate. I suoi riferimenti all'ipocrisia e alla demagogia ci sembrano del tutto fuori luogo in relazione ai motivi e alle ragioni esposti nel nostro documento. Tali atteggiamenti non ci appartengono, siamo lontani da comportamenti ispirati da questi disvalori, che in passano sono stati, purtroppo, utilizzati con sorprendente continuità in politica. Il nostro breve e recente impegno in politica – rivendicano – non ci ha permesso di apprendere questa arte, che è tipica della conservazione e che vogliamo osteggiare con la nostra attività a servizio della comunità”.
La Epifani, una ‘maestrina dalla penna rossa’
“Identica sorpresa – continuano i tre consiglieri nella nota di chiarimento – hanno destato le recenti dichiarazioni della nostra segretaria Epifani che, sembra aver dimenticato di essere la rappresentante locale di un grande partito, in cui tutte le idee e le esperienze devono trovare piena legittimazione, comportandosi piuttosto come una maestrina con la penna rossa in mano, pronta a sottolineare le parole sbagliate e a rimproverare gli allievi indisciplinati. Continuiamo a pensare che le differenze possono arricchire il dibattito e a sperare che le nostre proposte vengano ascoltate con un diverso approccio, pur nella consapevolezza che la difficoltà di tanti non sta nel credere nelle nuove idee, ma nel fuggire dalle vecchie”.