I dipinti più inquietanti di tutti i tempi - Tuttoggi.info

I dipinti più inquietanti di tutti i tempi

Redazione

I dipinti più inquietanti di tutti i tempi

Goya, Dalì, Munch e molti altri, scene grottesche dall'antichità all'era moderna
Gio, 14/11/2019 - 19:27

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L’arte ci offre molteplici esempi di dipinti belli, da ammirare, ma che possono risultare decisamente inquietanti, per la scelta del soggetto o anche per le emozioni che le immagini ritratte sprigionano nell’osservatore. Del resto l’arte è anche emozione e numerosi sono i pittori che nel tempo hanno giocato non solo con la prospettiva e l’uso del colore, ma anche con soggetti maledetti, bizzarri e inquietanti. Alcuni ritraggono animali fantastici, scene fantasiose con personaggi in stile demoniaco, soggetti colti dall’ansia o dall’orrore. Per ammirare i dipinti inquietanti più famosi al mondo è necessario immergersi in secoli d’arte e viaggiare in varie città del mondo.

I dipinti inquietanti dell’antichità
Cercare di sorprendere l’osservatore con un soggetto inquietante non è un atteggiamento tipico dei nostri giorni: nell’antichità c’era chi sceglieva per i propri dipinti temi veramente molto particolari. Invece di ritrarre una natura morta con frutta e stoviglie, o un paesaggio durante una giornata estiva, nel passato gli artisti preferivano ritrarre scene bibliche, personaggi ricordati nelle scritture, o anche soggetti tratti dalla mitologia. È il caso ad esempio di “Giuditta e Oloferne” di Caravaggio, dove la giovane donna decapita Oloferne, oppure del “Trionfo della morte” di Pieter Bruegel il vecchio; questo tema è presente anche in un affresco quattrocentesco che si può ammirare a Palazzo Abatellis a Palermo. In questo tipo di dipinti si osservano scene macabre, che prendono completamente la scena, rendendo l’osservazione dei quadri un’esperienza per alcuni poco gradevole.

Amare le scene grottesche o inquietanti
Anche nei secoli successivi gli artisti che hanno cercato di esprimere emozioni particolari con dipinti inquietanti sono moltissimi. Un esempio è “Saturno che divora i suoi figli” di Francisco Goya, o “Il volto della guerra” di Salvador Dalì. Nel dipinto “Le teste dei giustiziati” Géricault vuole mostrare al mondo anche dei temi sociali dimenticati, delle immagini di ciò che difficilmente potremmo vedere nel quotidiano, ma che in realtà esiste e pesa sull’intera società. Un altro esempio di dipinto inquietante è “L’urlo” di Munch; in questo caso è l’angoscia della persona ritratta che colpisce l’osservatore, che si chiede quale sia il motivo del grido e contemporaneamente coglie l’ansia e lo stress emotivo del soggetto in primo piano.

Come gustare al meglio i dipinti inquietanti
La maggior parte dei dipinti inquietanti oggi fruibili in numerosi musei e gallerie colpiscono all’istante l’osservatore. Per capire al meglio le sensazioni che l’artista ci voleva trasmettere è però importante prendersi del tempo, osservando il singolo dipinto senza fretta e cercando di cogliere ogni minimo particolare. Solitamente dopo lo sgomento, o magari anche il ribrezzo espresso da alcune tele i sentimenti virano verso qualcosa di più profondo e intimo. Una buona illuminazione è chiaramente essenziale, quindi a volte è consigliabile vedere il singolo dipinto all’interno della galleria che lo ospita abitualmente. Se avete dei difetti visivi non dimenticate di avere sempre a disposizione gli ausili correttivi più adatti, in modo da poter vedere al meglio ogni particolare del dipinto che state ammirando. Se utilizzate le lenti a contatto, prima di visitare una galleria d’arte potete approfondire la vasta offerta di lenti a contatto, per avere sempre a disposizione quelle più adatte a noi.


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