E' tornato a metà febbraio il medico di Gualdo Tadino, dottore ufficiale della 36^ spedizione italiana nel luogo più isolato della terra | La missione è stato condotta per sperimentare condizioni estreme in vista di un viaggio su Marte
“Un esperienza unica e irripetibile, in un mondo ai confini della terra e della realtà”. Queste le parole del medico di Gualdo Tadino Francesco Sepioni, tornato a metà febbraio dai 67 lunghi giorni della 36^ spedizione Italiana in Antartide, organizzata da Pnra (Programma Nazionale Ricerche in Antartide) e finanziato dal Miur (Ministero Università e Ricerca) con il coordinamento scientifico del Cnr (Consiglio Nazionale Ricerche) e l’attuazione logistica affidata all’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie).
Medico di una missione “marziana”
Francesco Sepioni era partito a metà dicembre scorso per questa provante quanto magnifica missione – condotta dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) per sperimentare di persona condizioni estreme in vista di un futuro viaggio su Marte – in qualità di medico della spedizione, unico “responsabile” della salute di quasi 50 persone. Da sottolineare che l’ospedale più vicino si trova a 3 giorni di volo…
67 giorni
A bordo della rompighiaccio italiano “Laura Bassi” ha trascorso ben 26 giorni, oltre ai 21 giorni di permanenza al centro dell’Antartide, nella stazione italo-francese “Concordia”. A questi, oltre alle temperature arrivate anche a oltre -50°, si aggiungono i 24000 km percorsi, 6 aerei presi e 14 giorni di quarantena in Nuova Zelanda.
La stazione al centro dell’Antartide
La Stazione scientifica italo-francese “Concordia” si trova al centro dell’Antartide, a 1200 km dalla costa e su un altopiano di 3400 metri di altitudine. Qui in inverno le temperature raggiungono i – 90 ° e “il paesaggio – racconta Sepioni – si presenta come un continuo bianco accecante, con assenza di qualunque forma di vita, 24 ore di sole nei 3 mesi estivi e 24 ore di buio nei 9 invernali.
“L’estremo isolamento in un ambiente cosi difficile, porta in particolare nei ricercatori, nei periodi di notte profonda, ad una lieve depressione e minore socievolezza. Ognuno di loro per poter venire qui, ha però un idoneità Antartica sotto il punto di vista sia fisico che psichico effettuata presso la medicina aereospaziale”.
Il cibo dei ricercatori
Nel posto più isolato della terra, dove a queste temperature non esistono né virus né batteri, tantomeno il Coronavirus, a causa del freddo estremo e dell’aria estremamente secca che permette al cibo di non deteriorarsi, in genere si mangiano quotidianamente alimenti già scaduti in media dai 7 ai 12 anni.
“Il record – ha detto Sepioni – appartiene ad una confezione di camomilla del 1999! L’acqua da bere o da utilizzare per la base, inoltre, viene dalla neve, prelevata tramite dei bulldozer a vari metri di profondità, posta in dei compattatori, riscaldata e successivamente purificata. Quotidianamente bevo acqua di circa 1000-2000 anni fa“.
Tra pinguini e il “Nessun dorma” a -52°
La grande avventura del dottor Francesco Sepioni è documentata anche nel suo profilo Facebook, con bellissime foto tra iceberg, rompighiaccio in azione, foche e pinguini in fuga. Memorabile il suo “Nessun Dorma“, cantato a -52°, o il suo Capodanno vissuto con il “sole di mezzanotte”.
“Dedico questo importante traguardo lavorativo ed esperienza umana ai miei nonni Maria ed Erminio e allo zio Biagio – ha sottolineato il medico di Gualdo Tadino – Ho visto cose che voi umani non potreste immaginarvi. Rimarranno scolpite nella mia mente come un esperienza unica e irripetibile, in un mondo ai confini della terra e della realtà. Ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine in questa lunga e difficile spedizione in Antartide”.
[Foto PNRA@IPEV, profilo Facebook Francesco Sepioni, in collaborazione con Rossano Italo Morroni]