L'apertura di un Hospice nell'ospedale di Orvieto ha scatenato l'indignazione della Fp Cgil; "più che un segnale di rilancio suona come un requiem".
L’annuncio dell’apertura di un Hospice all’interno del presidio ospedaliero di Orvieto ha causato il malcontento della Fp Cgil di Terni.
La Funzione pubblica della Cgil ritiene tutto ciò “sconcertante”; “più che un segnale di rilancio del nosocomio – dichiara Giorgio Lucci, segretario generale della Fp Cgil di Terni – suona come un requiem”.
Lucci: “L’Hospice è un luogo per affrontare con serenità la fine della vita”
“L’Hospice – continua Lucci – è un luogo per pazienti che, insieme alle loro famiglie, hanno il diritto di affrontare un percorso di fine vita con serenità, riservatezza, tranquillità”. La Fp Cgil di Terni, poi, ha sottolineato che in Umbria ci sono altri Hospice che rispettano queste necessità: a Spoleto la “Torre sul colle”, un casale ristrutturato con uno spazio verde che lo circonda; a Perugia la “Casa nel parco”; a Terni l’Hospice si trova nel parco comunale “Le Grazie”, all’interno di un convento ristrutturato.
“Non si capisce – insistite ancora Lucci – cosa abbia di diverso il territorio orvietano, e perché la Regione e la USL Umbria2 abbiano pensato di aprire un Hospice di cinque posti letto dentro l’ospedale, solo per malati oncologici“.” E’ possibile che non esista in tutto il territorio di Orvieto un luogo più idoneo dell’ospedale? Gli orvietani sono cittadini diversi? Perché non possono usufruire degli stessi servizi degli altri cittadini umbri?”