Probabilmente si è trattato della notte che più di ogni altra ha segnato Perugia sul tema della sicurezza. Quella dell’8 maggio 2012 è ricordata come la notte della guerriglia urbana in centro storico quando un cittadino albanese, secondo gli inquirenti a causa della disputa per la conquista della piazza perugina dello spaccio, è stato accoltellato da un suo connazionale. Quello che si scatenò all’arrivo della polizia fu argomento di dibattito per mesi e sfocio nel grande sollevamento popolare in richiesta di maggior sicurezza. Tema che peraltro è stata trattato proprio sabato dal sottosegretario agli Interni Giampiero Bocci e dal sindaco di Perugia Andrea Romizi, con la conclusione che da quel famigerato giorno, oggi Perugia è più sicura.
Questa mattina il tenente colonnello Pierugo Todini del Reparto operativo dei carabinieri di Perugia in una conferenza stampa ha spiegato i particolari dell’operazione che ha portato all’arresto di altri due soggetti (i primi erano stati già arrestati nei giorni seguenti gli scontri) coinvolti nell’accoltellamento e nella successiva esplosione di colpi d’arma da fuoco nonché di lancio di oggetti contro le vetrine e contro le forze dell’ordine.
SCONTRI A PERUGIA: DALLA NOTTE DELLA DEVASTAZIONE DEL CENTRO AGLI ARRESTI
Tentato omicidio e porto illegale di armi sono queste le accuse contestate ai due latitanti albanesi arrestati nelle ultime ore dai carabinieri di Perugia. Gli stranieri, di 23 e 28 anni. La ragione, secondo quanto emerso dalle indagini, era legata al controllo dello spaccio di droga nel centro della città. Nel 2012, durante ad un’indagine riguardante i furti in appartamento, attraverso le intercettazioni telefoniche gli investigatori individuarono le persone presenti alla spedizione punitiva avvenuta in piazza Danti.
SPARATORIA IN PIENO CENTRO A PERUGIA. UN UOMO A TERRA (AGGIORNAMENTI)
Due di loro vennero arrestate qualche settimana dopo, mentre gli altri due presunti complici tornarono nel loro Paese rendendosi irreperibili. Nel weekend – è stato spiegato stamani in caserma – è stato segnalato un appartamento di Castel del Piano, alla periferia di Perugia, in cui avvenivano strani movimenti. I militari hanno svolto un servizio di osservazione riconoscendo i due latitanti, notati mentre rientravano dal supermercato con alcune buste della spesa. Nei loro confronti pendeva un’ordinanza di custodia cautelare non ancora eseguita. Secondo quanto riferito stamani in conferenza stampa, il 23enne e il 28enne, per sfuggire all’arresto erano rientrati in Albania. Poi, anche avvalendosi di numerosi alias, sono riusciti a rientrare in Italia, dove le loro ricerche non si erano mai interrotte.