Guerra nel PD di Terni; il 'caso' Piccinini fa tremare Palazzo Spada: "Si è superata la decenza" - Tuttoggi.info

Guerra nel PD di Terni; il 'caso' Piccinini fa tremare Palazzo Spada: “Si è superata la decenza”

Redazione

Guerra nel PD di Terni; il 'caso' Piccinini fa tremare Palazzo Spada: “Si è superata la decenza”

Gio, 26/01/2012 - 18:58

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Luca Biribanti, Francesco Napoletti

Hanno suscitato grande clamore politico le dimissioni di Sandro Piccinini – appena eletto presidente della seconda commissione – dalla carica stessa, in segno di protesta e sdegno. Ieri infatti il consigliere comunale ha ricevuto una maggioranza di 16 voti, mentre nella riunione di maggioranza, dopo la lettera pervenutagli dai presidenti dei gruppi del centro-sinistra per la sua ricandidatura, aveva chiesto l'appoggio di almeno 21 voti. Dunque 4 consiglieri del centro sinistra non hanno risposto all'appello, vista anche la segretezza del voto. A Tuttoggi, il consigliere rilascia la seguente dichiarazione in merito: “Quanto è avvenuto ieri sera è un'offesa allo stesso Consiglio Comunale, più che alla mia persona.
Si è superata la soglia della decenza e della tollerabilità politica: la questione è appunto politica e trova origine all'interno del Consiglio Comunale e forse anche fuori di esso.
Urge un chiarimento non più rinviabile all'interno della maggioranza e del PD, poiché i metodi politici di una sgangherata opposizione trasversale all'amministrazione comunale sta massacrando la città. Una città che ha invece bisogno di serietà e impegno per uscire da una crisi che la sta impoverendo sotto ogni punto di vista.
Per fare questo occorre una maggioranza coesa sui programmi e sui problemi che dobbiamo affrontare da qui alla fine del mandato. L'atto che si è consumato ieri sera nei miei confronti da parte di 4 consiglieri del centro sinistra è un atto di vigliaccheria inqualificabile: si è voluto colpire me per colpire altro. Io non sono certo un martire, né un eroe, bensì un semplice consigliere comunale, pieno di difetti, che intende ribadire la piena e totale fiducia e lealtà al sindaco Di Girolamo, fino al termine della legislatura”.

Il sindaco ha mostrato solidarietà nei confronti di Piccinini, prendendo in modo decise le sue difese e condannando gli esponenti del PD che 'hanno tradito': “Quanto accaduto ieri sera in Consiglio comunale in occasione del voto sul rinnovo della Presidenza della II^ Commissione consiliare è inqualificabile. Tanto più in quanto ha interessato un consigliere quale Sandro Piccinini che gode di stima e rispetto unanime per la correttezza, la competenza e la dedizione con cui esercita il suo mandato ed a cui era stato chiesto, da tutta la maggioranza, di mettere nuovamente la sua persona a disposizione per un ruolo difficile e di grande responsabilità quale quello di Presidente di commissione. E' stata perpetrata, vigliaccamente e cinicamente, una vera e propria imboscata, giocando sulla pelle delle persone. Voglio porgere pubblicamente le mie scuse a Sandro per lo spettacolo indegno che abbiamo dato come maggioranza, gli voglio rinnovare la mia profonda stima e solidaretà ed invitarlo a non mollare, a rimanere sul posto che 16 consiglieri di maggioranza hanno inteso confermargli, senza darla vinta a chi interpreta la politica nel senso più deteriore, la squalifica e fa crescere l'antipolitica. Quanto accaduto naturalmente non potrà non avere conseguenze sul proseguio dell'azione amministrativa.”

“Invito il presidente Piccinini, che a norma di regolamento è stato correttamente eletto, a ritirare le dimissioni annunciate in consiglio così da mettere il consiglio comunale stesso nelle condizioni di una completa e organica funzionalità”. Lo dichiara, il presidente del consiglio comunale Giorgio Finocchio, a margine di quanto accaduto nella seduta di ieri sera. “A termini di regolamento – sottolinea Finocchio – l’elezione del presidente e del vicepresidente della seconda commissione consiliare è valida. Il problema è politico e non riguarda, chiaramente, né la persona di Sandro Piccinini, né il suo ruolo istituzionale come presidente”. “I problemi – conclude il presidente del consiglio comunale – riguardano piuttosto la maggioranza e per questo invito il sindaco e la maggioranza stessa a risolverli nelle sedi opportune e nel più breve tempo possibile”.

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