Alessia Chiriatti
Sull'onda della crisi economica che colpisce pesantemente le aziende umbre, si è svolta oggi alle 15 la vertenza in regione per la questione della Sirio Ecologica di Gubbio. Una seduta fortemente voluta dai lavoratori e dalle rappresentanze sindacali per giungere ad una soluzione che dovrebbe coinvolgere centinaia di dipendenti. Ad oggi la situazione sembrava ancora torbida, ma con la riunione, ha detto Sandro Piergentili (Responsabile CGIL Alta Umbria) ai microfoni di TO®, si è cercato di giungere ad un punto di svolta definitivo.
La situazione – La difficile posizione della Sirio Ecologica vede oltre 100 dipendenti a rischio, di cui 20 sono ancora in deroga. Dopo la procedura fallimentare, è stato il Gruppo Maio ad affittare lo stabilimento di Padule, vicino la stazione di Gubbio, assumendo 7 – 8 unità della vecchia Sirio Ecologica. Con la tavola di concertazione che fu istituita all'epoca, ci spiega Piergentili, era stato presentato un piano grazie al quale il Gruppo Maio avrebbe assunto tutti i dipendenti, garantendo una ripartenza totale e, a sua volta, votata alla produttività. Ma il Gruppo Maio ha successivamente lasciato deserti entrambi i bandi di gara per l'acquisizione dell'azienda in crisi.
Le prospettive – “Obiettivo della vertenza in regione – dichiara Piergentili – è quello di chiedere al Gruppo Maio cosa ha intenzione di fare, se intende rispettare il piano industriale o meno, così come scoprire cosa ne sarà degli operai la cui cassa integrazione scadrà a dicembre”. Un altro punto riguarda l'idea, proposta dall'amministrazione comunale di Gubbio, di impiantare uno sterilizzatore nell'impianto in affitto in stazione. Questione che torna in ballo soprattutto perchè sembrerebbe necessario sollecitare le istituzioni, nonostante il loro impegno in prima battuta. E' pur vero, d'altro canto, che la regione ha fatto molto affinchè al tavolo ci fosse anche il Gruppo Maio. Piergentili risponde anche a quanto affermato da Goracci (Comunista Umbro) nelle ultime settimane: “per noi nulla rimane nel dimenticatoio. Anzi: per noi la questione è viva e di attuale importanza”.
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