Ale. Chi. – Non ci stanno gli studenti della sede distaccata della Lumsa di Gubbio dopo la notizia del mancato accordo tra l'università romana e il comune umbro. Per esprimere la loro protesta hanno così scritto una lettera indirizzata al sindaco DIego Guerrini, al Cardinale Attilio Nicora, al rettore Giuseppe Della Torre e agli membri del consiglio direttivo, della presidenza e delle istituzioni comunali interessate. Si firmano “gli studenti in attesa di iscriversi, i laureandi, i laureati della sede didattica decentrata di Gubbio”. Eccone il testo:
“Dopo aver appreso, soltanto dalla stampa e dai mass media, del mancato accordo tra Lumsa e Comune di Gubbio, in qualità di studenti abbiamo sentito il bisogno di manifestare il nostro disagio e dissenso in merito alla chiusura della sede universitaria. In questo momento di grave crisi sociale ed economica si fa sempre più forte l’esigenza di tutelare il patrimonio culturale. La sede eugubina Lumsa ha soddisfatto per più di dieci anni questa necessità permettendo a tantissimi studenti di laurearsi e di qualificarsi in uno dei settori più importanti della formazione. Molti di questi giovani, grazie all’elevata qualità del percorso formativo che hanno sostenuto, sono già ottimamente inseriti nel mondo del lavoro. Lumsa per noi non è una qualsiasi università: è una realtà d’eccellenza, l’unica in Umbria ad essere ispirata ai valori cattolici. Si parla tanto di giovani e della loro carenza di valori, come cercare di aiutarli e sostenerli? Certamente questa nostra sede universitaria è una possibilità, una grande risorsa non solo per la comunità locale ma per tutto il territorio nazionale. Lo affermiamo e vogliamo sottolinearlo con forza perché noi siamo testimoni diretti del suo valore culturale, dell’alto livello degli insegnamenti e di un’organizzazione attenta anche alle esigenze di studenti lavoratori che come molti di noi non potrebbero altrimenti partecipare alle lezioni. Noi studenti ci sentiamo parte integrante del progetto Lumsa Gubbio e portavoce non solo di coloro che hanno chiesto d’iscriversi in quest’anno accademico, peraltro numerosi, ma anche per tutti quelli che ne potranno usufruire in futuro. Fiduciosi che la formazione dei giovani possa rappresentare per tutti ancora un valore ed una priorità, siamo certi che le istituzioni coinvolte, mosse dai rispettivi doveri, sapranno trovare la soluzione per mantenere in loco la nostra università”.
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