La Compagnia della Guardia di Finanza di Perugia ha concluso una serie di verifiche fiscali condotte nei confronti di imprese attive nel settore delle telecomunicazioni, alcune delle quali legate da partnership con i maggiori e più noti gestori telefonici nazionali.
L'attività investigativa, avviata da oltre un anno, ha riguardato in particolar modo le operazioni di scambio effettuate nella gestione del traffico telefonico “voip”. Con l'acronimo voip (“voice over internet protocol“), ci si riferisce alla tecnologia che consente di comunicare telefonicamente utilizzando la connessione internet e la rete lan aziendale. L'uso della tecnologia voip è sempre più diffuso poiché permette di ridurre i costi delle telefonate (è la tecnologia di skype) e di combinare la trasmissione di voce, dati, video, mobilità ed applicazioni software, con evidenti vantaggi soprattutto per le società che operano sul mercato a livello internazionale.
In questo settore, due società perugine acquistavano traffico voip da un'altra società umbra, che a sua volta acquistava il traffico da una società romana. Proprio concentrando l'attenzione su quest'ultima società, la Guardia di Finanza ha smascherato un complesso sistema di frode, basato sugli scambi commerciali tra queste tre società.
L'operatore che acquistava il traffico dalla società romana, infatti, da un lato ometteva di dichiarare i proventi delle vendite alle sue due clienti perugine, presentando la dichiarazione annuale con ricavi regolarmente pari a “zero”. Dall'altro, invece, emetteva fatture nei confronti delle stesse, le quali disponevano in tal modo di un adeguato volume di costi – non supportato però da documentazione giustificativa ritenuta idonea ai fini fiscali – per abbattere i ricavi derivanti dalla successiva vendita del traffico voip – con fattura – ai più grossi gestori telefonici nazionali.
Complessivamente, le Fiamme Gialle hanno segnalato all'Agenzia delle Entrate un'evasione fiscale derivante da omessa dichiarazione di elementi positivi di reddito per circa 7 milioni, indebita detrazione di costi per circa 5 milioni di Euro, 3 milioni di imposta evasa ai fini dell'IVA e segnalazione di una maggiore base imponibile ai fini dell'IRAP per circa 8 milioni di Euro.
Sulla base d queste risultanze, sono stati denunciati all'Autorità Giudiziaria cinque persone, indicate come responsabili di diversi reati di carattere penale, quali l'occultamento di scritture contabili, l'emissione di fatture per operazioni inesistenti e la frode fiscale. Su delega poi della medesima A.G., la Guardia di Finanza sta conducendo ulteriori riscontri ed approfondimenti per individuare altri responsabili della maxi -evasione