Furto aggravato di energia elettrica. Questa l’accusa per la quale un operaio 46enne di Gualdo Tadino è stato arrestato dai locali Carabinieri. Nel pomeriggio di domenica 2 febbraio, a casa dell’uomo, l’attenzione dei militari, recatisi da questo per la notifica di un atto, è stata attirata da un cavo elettrico posizionato a terra, che correva lungo la porta d’ingresso. Il 46enne non è stato in grado di dare alcuna spiegazione al riguardo e i Carabinieri, di conseguenza, hanno proceduto ad un controllo più approfondito, fino ad accertare che il cavo “sospetto” aveva la funzione di portare energia elettrica all’interno dell’abitazione da un contatore Enel manomesso. Con l’ausilio di personale della medesima società elettrica è stato appurato che il contatore era stato danneggiato, divelto dal luogo originario e che i fili elettrici erano stati recisi. E’ inoltre arrivata la conferma che il cavo della linea elettrica esterna era stato collegato abusivamente alla prolunga che terminava all’interno dell’abitazione evitando, appunto, il contatore. L’uomo, ritenuto responsabile in flagranza di reato di furto di energia elettrica aggravato, è stato arrestato.