Il tribunale degli Usi Civici di Roma, a seguito di un esposto del Wwf che denunciava irregolarità procedimentali di varia natura commesse dal Comune di Gualdo Tadino e dalla Regione Umbria rispetto alla questione Rocchetta, ha disposto il sequestro dei terreni dove sono presenti i pozzi per l’attingimento delle acque minerali.
La questione Rocchetta riguarda l’ultimazione dei lavori del progetto di recupero dell’area e dell’avvio del nuovo stabilimento produttivo dell’azienda gualdese, da due anni bloccato in un limbo giudiziario fatto di ricorsi da parte della Comunanza agraria e, appunto, il Wwf, contrari ad ulteriori ampliamenti.
Il Commissario per gli usi civici Antonio Perinelli ha dunque dato incarico ai carabinieri forestali di mettere i sigilli introno ai circa 2000 mq di terreni, dove la produzione dei pozzi, però, continuerà senza sosta.
La presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, inoltre, è stata nominata “custode giudiziale”, “una cosa che mi mancava – ha detto – nel tempo libero da Presidente della Regione e Vicecommissario alla Ricostruzione mi occuperò ogni mattina delle autorizzazioni per far fare i prelievi di controllo ai pozzi Rocchetta. Prendiamola con ironia che è meglio”.
Ovviamente interdetto anche il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti: “Per me per tutelare gli interessi della comunità che ho l’onore di rappresentare significa operare quotidianamente, onestamente e in maniera trasparente, per creare opportunità di sviluppo e lavoro, garantire servizi e tutele adeguati soprattutto ai tanti che un lavoro non ce l’hanno e che potrebbero averlo, lottare fino all’ultimo centimetro utile per cercare di salvare quei posti di lavoro (tanti) a rischio. Continui ricorsi, sequestri ed annessi sono e rappresentano l’esatto contrario”.