Grego Bolli: "UniStra sotto attacco, siamo noi ad aver denunciato la precedente gestione" - Tuttoggi.info

Grego Bolli: “UniStra sotto attacco, siamo noi ad aver denunciato la precedente gestione”

Massimo Sbardella

Grego Bolli: “UniStra sotto attacco, siamo noi ad aver denunciato la precedente gestione”

Il buco degli studenti cinesi, il ruolo di Zheng Delong, i provvedimenti disciplinari e la caccia al Corvo
Mar, 28/01/2020 - 14:20

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L’Università per Stranieri è ingiustamente sotto attacco. E con essa il territorio umbro e la città di Perugia. Siamo noi ad aver riscontrato e documentato alla Procura e alla Corte dei conti le responsabilità della passata governance e la gestione amministrativa lacunosa“.

Così la rettrice Giuliana Grego Bolli, con a fianco il direttore generale Simone Olivieri, in una sala Goldoni piena di dipendenti e studiosi dell’Ateneo che applaudono diversi suoi passaggi, difende l’attuale governance dell’Università per Stranieri di Perugia dopo il caso (finito sulla stampa nazionale) innescato dalla mail del Corvo. Un documento che contiene anche le relazioni del Collegio dei revisori dei conti, quello in carica dal 2014 al 2019 e quello attuale.

Grego Bolli e Oliviero non contestano principalmente (se non in alcuni casi) i numeri: ciò che preme, soprattutto, è riportare la cronologia dei fatti, dimostrando che le responsabilità sugli ammanchi nei conti ed in generale su una gestione “immobile” fin dal 2010 è attribuibile esclusivamente a chi ha retto l’Ateneo fino al 2018, cioè prima dell’insediamento della nuova rettrice nel novembre del 2018 e del nuovo direttore generale nel marzo del 2019.

Il faldone a Procura e Corte dei conti

Tanto che l’attuale governance rivendica di aver riscontrato gravi irregolarità amministrative (il direttore Olivieri parla di procedure amministrative “lacunose, omissive e amministrativamente illegittime“) e di averle segnalate, di concerto con l’Avvocatura dello Stato, attraverso una “corposa documentazione” consegnata alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti.

I contrasti con i precedenti revisori

La nuova governance è entrata in contrasto con il Collegio dei revisori dei conti che era in carica dal 2014 al 2019 e che ha dato parere contrario al bilancio consuntivo 2018. Il bilancio in cui, a seguito delle verifiche effettuate, la nuova governance dell’Ateneo ha scelto di svalutare i crediti ritenuti non più esigili.

I crediti in Cina

Si tratta delle famose entrate non riscosse dalla Cina. Dove difficilmente, ora, potranno andare a buon fine azioni di recupero. Anche se sono stati costituiti in mora i soggetti coinvolti e avviate verifiche per il recupero degli importi mancanti nei confronti degli studenti cinesi debitori.

Il direttore Olivieri e la rettrice Grego Bolli affermano di essere stati loro, già nel marzo del 2019, a rilevare, in fase di elaborazione del Bilancio consuntivo 2018, entrate per le tasse di iscrizione inferiori al 2017 a fronte del numero pressoché uguale di studenti cinesi del Marco Polo Turandot nei due anni accademici.

Da una verifica interna è emersa “una situazione amministrativa grave e pesantemente confusa“, che “rendeva impossibile collegare tasse d’iscrizione e studenti, stante la presenza di pagamenti cumulativi provenienti da soggetti di nazionalità cinese non identificabili“.

Zheng “Enzo” Delong

A quel punto viene convocato Zheng Delong, detto “Enzo”, l’intermediario tra Perugia e le Agenzie cinesi. Dal quale si apprende l’esistenza di due convenzioni, risalenti al 2015 e recante la firma dell’allora responsabile dei corsi, “delle quali la precedente governance non si era neppure accorta“, contenenti scontistiche eccezionalmente elevate (fino al 39%) sulle tasse da applicare agli studenti cinesi.

Non lo conosco” risponde la rettrice Grego Bolli quando le si chiede che ruolo avesse Zheng Delong. Olivieri conferma che era una persona non appartenente all’Ateneo, ma che lavorava al suo interno. Ma preferisce non fare commenti sul misterioso mediatore, visto che sulla vicenda c’è un’indagine in corso.

La segnalazione alla Corte dei conti

Ad aprile 2019 tutto questo viene segnalato dalla rettrice e dal direttore generale alla Procura di Perugia e alla Corte dei Conti. Olivieri segnala inoltre al Collegio dei revisori dei conti (ancora in carica fino all’agosto del 2019) la “grave situazione di squilibrio tra il numero degli studenti e le supposte entrate“. Il Collegio, rimasto in carica per tutto il precedente quinquennio, pare non abbia mai segnalato il caso alla Corte dei conti, così come non ha avuto nulla da eccepire, sino alla contestazione del Bilancio consuntivo 2018, quello in cui i crediti considerati inesigibili venivano svalutati per mettere i conti a riparo. Né i i precedenti revisori hanno avviato contestazioni per eventuali danni erariali. Che a questo punto, finirebbero per coinvolgere la precedente governance.

Il buco… cinese

Le irregolarità amministrative e contabili evidenziate dall’attuale governance alla giustizia penale e contabile ammontano a crediti per 3 milioni 190mila euro, relative agli anni 2014-2018, e quindi ai tempi della precedente gestione dell’Ateneo.

Le azioni disciplinari

Alla luce dell’indagine interna e dalle verifiche fatte effettuare dalla rettrice Grego Bolli e dal direttore Olivieri sono state intraprese azioni disciplinari nei confronti di dipendenti ed ex dipendenti (cioè anche con allontanamenti). Su questo Grego Bolli e Olivieri non parlano ulteriormente. Così come non si sbilanciano alla domanda relativa ad eventuali azioni di responsabilità che coinvolgano il precedente rettore, Paciullo. “Al momento – si limitano a dire – sono state intraprese solo azioni di carattere amministrativo“.

La riorganizzazione

Contemporaneamente – rivendica Grego Bolli – abbiamo messo mano alla riorganizzazione dell’Ateneo, segnando una linea di demarcazione metta tra passato, presente e, spero, futuro“.

Perché le problematiche riscontrate, che hanno causato le difficoltà da cui ora l’Università per Stranieri cerca di risollevarsi, sono legate a “fatti avvenuti tra il 2014 e il 2018“. Anche se i problemi, per l’attuale rettrice, risalgono al 2010, da quando cioè è stato individuato l’assetto dei corsi di laurea. Una situazione rimasta “immobile“, appunto, per dieci anni.

Nel Piano strategico 2019-21 si pone l’obiettivo di una rivisitazione dell’offerta formativa. Già nel corso del 2019 si è puntato sulle lauree triennali.

La proposta di riforma che sta ultimando il proprio iter procedurale ha riguardato la rivisitazione del corso di laurea triennale Lici (Lingua e cultura italiana) che dall’anno accademico 2020-21 sarà strutturato come Digital Humanities per l’Italiano.

Contestualmente il gruppo di lavoro ha proposto una nuova triennale denominata Studi internazionali per la sostenibilità e la sicurezza sociale, che sarà attiva a partire dall’anno accademico 2020-21.

Gli iscritti

Aumentare e cambiare l’offerta formativa per aumentare il numero degli iscritti. Superando “l’immobilismo” che ha caratterizzato l’Ateneo dal 2010 ad oggi, afferma più volte la rettrice.

Esattamente dieci anni fa è iniziato il calo degli iscritti ai corsi di laurea, “in modo graduale ma costante“. Anzi, negli ultimi due anni si è assistito ad un parziale recupero. Anche se la rettrice e il direttore non smentiscono che al 31 dicembre 2019, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, si registra un calo di circa il 10% delle immatricolazioni, con gli iscritti complessivi scesi da 1.197 a 1.080.

I rilievi del nuovo Collegio dei revisori e i nuovi ordinari

E proprio una previsione al ribasso del numero degli iscritti ha portato il nuovo Collegio dei revisori dei conti (che si è insediato nel settembre 2019 e alla cui presidenza è stato nominato Salvatore Sfrecola, già magistrato presso la Corte dei conti) a mettere in guardia l’Ateneo dall’aumento dei costi, legato ai 6 nuovi professori ordinari.

Un appunto, quello dei revisori sul Bilancio preventivo 2020, che non preoccupa l’attuale governance dell’Ateneo. Il direttore Olivieri spiega come il bilancio preventivo sia ispirato da una “estrema prudenza“, sicuro che nel consuntivo i conti saranno in ordine, con la puntuale verifica delle entrate.

“Vinca il migliore”

La rettrice invita a rovesciare la prospettiva: per incrementare le iscrizioni e rilanciare l’Ateneo è importante aumentare e diversificare l’offerta didattica. La strategia è quella di puntare sulla fascia iniziale di chi si avvia alla carriera universitaria (i giovani ricercatori) e sugli apicali. Anche in considerazione del fatto che dei 9 ordinari 5 andranno in quiescenza tra il 2021 e il 2025. Quattro bandi, spiega la rettrice, “in settori strategici”. “Aperti – aggiunge – a studiosi italiani e stranieri. Il meglio della competizione che si possa immaginare“.

“Bilancio sano e grandi prospettive”

Rettrice e direttore generale ribadiscono più volte che l’Università per Stranieri di Perugia “è oggi un Ateneo sano“, dalle grandi potenzialità dal punto di vista disciplinare e con un bilancio solido. Olivieri smentisce ipotesi di vendita di immobili per ripianare i conti. “La previsione di utilizzo di risorse accantonate nel Bilancio 2020, procedura usuale in molti Atenei, – spiegano – è destinata a diminuire o azzerarsi in fase di consuntivo, come d’altronde costantemente verificatosi negli esercizi precedenti“.

Caccia al Corvo

Chi è allora il Corvo che ha fatto avere alla stampa le relazioni dei Collegi dei revisori dei conti? In modo tale, attacca Grego Bolli, da far ricadere sull’attuale governance responsabilità esclusivamente attribuibili a chi ha guidato in precedenza l’Ateneo? “Sarebbe grave fosse una persona che ogni mese prende lo stipendio da questo Ateneo” chiosa la rettrice.

E Olivieri: “Chi si nasconde dietro l’anonimato? E’ mosso da vicende personali? Non lo sappiamo“. Ma sottolinea ancora una volta il taglio operato rispetto al passato.

Ma prosegue un’indagine interna, per risalire a chi abbia inviato quella mail alla stampa.

La prorettrice non conta

Quando le si chiede come mai, da prorettrice, non si fosse accorta di quanto stava avvenendo, Grego Bolli replica: “Non sono stata mai messa al corrente della gestione amministrativa. E del resto – evidenzia – da noi la figura del prorettore è più di rappresentanza, visto che non partecipa neanche agli organi“.

Le indagini sull’assenteismo

Di fronte ai numerosi dipendenti presenti, il direttore generale Olivieri smonta l’indagine condotta dalla guardia di finanza lo scorso novembre per verificare casi di assenteismo. Un’indagine che corrisponde a procedure a campione richieste dalla Presidenza del Consiglio dei ministri, ricorda. E annuncia: “I controlli svoltisi presso la Stranieri non hanno portato ad alcuna contestazione“.

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