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Graziosi e Piccolotti, azione congiunta in Consiglio

Prove tecniche d’intesa a sinistra, in vista della costruzione del nuovo soggetto che vede impegnati Sinistra Ecologia e Libertà ed i sostenitori di Fassina ex Pd, ecco una nota stampa congiunta di Elisabetta Piccolotti, capogruppo di Sel ed Elio Graziosi consigliere comunale del gruppo misto, referente folignate di Futuro a Sinistra.
“Siamo molto amareggiati da quanto accaduto nel Consiglio comunale di ieri sulla mozione che impegnava il sindaco a difendere concretamente i diritti dei lavoratori impiegati nei servizi pubblici esternalizzati, cioè affidati a società o cooperative. Chi opera in questi servizi infatti spesso vive una condizione di continua incertezza e di bassi salari.
Per questa ragione – scrivono Graziosi e Piccolotti – abbiamo proposto al consiglio di prendere una serie di provvedimenti contro la precarietà, tra cui – segnalano – l’introduzione della clausola sociale nei bandi di gara per salvaguardare i lavoratori dal possibile licenziamento al momento del cambio appalto; l’introduzione del principio della giusta retribuzione nei parametri di valutazione delle offerte in sede di gara d’appalto o concessione; una misura di contrasto al ‘Jobs Act’, cioè l’obbligo di riferimento al dato dell’anzianità convenzionale ai fini della determinazione della normativa applicabile in caso di licenziamento illegittimo; la creazione di un ufficio di controllo sulla reale applicazione dei capitolati di gara negli appalti.
A queste proposte attaccano Graziosi e Piccolotti – il Pd ha risposto come già fece qualche anno fa su una mozione simile, evitando di prendere una posizione chiara, ed esattamente come tre anni fa – ricordano – rispedendo tutto alla commissione consiliare per cercare di prendere tempo e, probabilmente, insabbiare il percorso.
Un grave errore – sostengono – anche perché simili misure aiuterebbero a tutelare le cooperative sane e corrette, contro una concorrenza sleale che spesso viene da fuori e si basa tutta sul massimo ribasso scaricato su salari e diritti.
Alla città diciamo che non ci arrendiamo, continueremo a chiedere che si prendano impegni chiari e netti su questi temi e a promuovere il dibattito su diritti e tutele. Ci sono centinaia di lavoratori che aspettano misure concrete – concludono – la nostra battaglia per ottenerle è solo all’inizio.