GRAZIE ALLA FONDAZIONE CARIFOL, IL CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA DIVENTA REALTA’ (Photogallery) - Tuttoggi.info

GRAZIE ALLA FONDAZIONE CARIFOL, IL CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA DIVENTA REALTA’ (Photogallery)

Redazione

GRAZIE ALLA FONDAZIONE CARIFOL, IL CENTRO D’ARTE CONTEMPORANEA DIVENTA REALTA’ (Photogallery)

Sab, 22/11/2008 - 16:04

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“Sono 6-7 anni che la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno si sta dando da fare per la realizzazione di un centro di arte contemporanea, ma ormai siamo arrivati al capolinea”.

Sono le parole di esordio del presidente della Fondazione, Alberto Cianetti, in occasione della conferenza del prof. Laurent Bousine, che si è tenuta stamattina presso il palazzo Giusti Orfini.

“Tra un paio di mesi, se tutto va bene, dovrebbero concludersi i lavori dell'opera architettonica – ha continuato Cianetti – e poi speriamo che per Pasqua si possa fare l'inaugurazione ufficiale. Grazie ad un'indagine del Censis, è emerso che la realizzazione di un centro d'arte moderna, era un'esigenza sentita dalla collettività. Abbiamo già acquistato un'importantissima opera di Gino de Dominicis ‘Calamita cosmica' e oggi abbiamo invitato il prof. Bousine – ha concluso il presidente della Fondazione Carifol – affinché ci potesse trasmettere la sua esperienza di gestione del museo MAC's al Grand Hornu di Mons, in Belgio”.

Insomma Foligno, anche grazie a questa opera “Calamita cosmica” acquistata con strategia lungimirante, diventerà un polo d'attrazione culturale su scala internazionale

Lo stesso prof.Bousine ha affermato con decisione “I musei non esistono, esistono solo quando hanno una funzione reale, quando ce n'è necessità. Il fatto che a Foligno sia emerso questo bisogno della società, è una buona ragione per realizzarlo, altrimenti non ha senso. Non esistono regole sul modo di realizzare e allestire un museo, perché ogni centro esiste in ragione di se stesso. Sempre più spesso i centri museali si organizzano in una sorta di multinazionali, per cui si creano delle catene di musei con sistemi e allestimenti standardizzati. E' un po' come mettere a confronto il prosciutto di Parma con il cibo del Mc Donald's. Da tempo ha – ha continuato il dire tettore del MAC's – ho maturato la certezza che nelle arti plstiche si vede solo quello che i è in grado di vedere. Una scultura africana, vista da un'occidentale che non sa niente di quella cultura,viene caricata di significati che non ha, oppure spogliata di altri che non si riescono a captare. Creare le condizioni per approfondire lo sguardo, è una delle funzioni del museo. Non si deve comunque pensare che la gestione di un museo di arte contemporanea sia più complicata di uno di arte antica. A prescindere dall'epoca, guardare un'opera senza conoscenza, non fa comprendere gli argomenti e fa fraintendere il senso e l'interpretazione. Proprio per questo è fondamentale far accompagnare all'opera un commento, una spiegazione che accompagni la comprensione dell'osservatore. Capire l'immagine che gli artisti danno del mondo contemporaneo – ha concluso il prof. Bousine – è uno dei motivi che mi fa sostenere sena remore il progetto di Foligno”.

Il direttore del museo Belga ha anche spiegato la politica con la uale manda avanti il suo museo. Di frequente organizza pubblicizza delle giornate di ingresso gratuito, così come molto interessante è la costante ed efficace interazione che attraverso alcuni operatori riescono ad vere con le scuole.

Molto importante l'illustrazione che è stata fatta per spiegare l'evoluzione che ha trasformato un luogo di sofferenze, in un posto dall'indescrivibile fascino. Il MAC's nel Grand-Hornu era infatti un immenso complesso architettonico multifunzionale costruito all'inizio dell'Ottocento per ospitare gli operai che lavoravano alla produzione del carbone nella regione della Vallonia

Il vicepresidente della Fondazione, Italo Tomassoni ha voluto aggiungere “il Centro d'arte contemporanea nell'ex centrale del latte di via del Campanile e nella chiesa dell'Annunziata, deputata quest'ultima ad accogliere la gigantesca scultura realizzata nel 1988 da De Dominicis (scomparso nel 1998) rappresenterà un nuovo segmento espositivo nel circuito non solo umbro ma anche nazionale. La scultura di De Dominicis, come noto, rappresenta una delle testimonianze più alte e significative dell'arte italiana e non solo del XX secolo, imponente per le sue misure: ventiquattro metri di altezza per quattro metri di larghezza. La nascita a Foligno di un Centro d'arte contemporanea (ben più di un semplice museo, in un momento in cui è molto sentito il problema del contenitore per l'arte contemporanea”.

(Valentina Ballarani)


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