Gli aveva detto: "sei impotente" lui l'ha uccisa e nascosta dentro uno scatole Confessione choc di Miceli - Tuttoggi.info

Gli aveva detto: “sei impotente” lui l'ha uccisa e nascosta dentro uno scatole Confessione choc di Miceli

Redazione

Gli aveva detto: “sei impotente” lui l'ha uccisa e nascosta dentro uno scatole Confessione choc di Miceli

Ven, 06/09/2013 - 14:19

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Claudio Bianchini

Alla fine Giovani Miceli ha parlato, ed ha svelato agli inquirenti come ha ucciso sua moglie, la badante Olga Dunina, spiegando come si sono svolti i fatti e raccontando gli ultimi attimi di vita della povera vittima.

Offesa pagata con la vita – L'uomo è stato interrogato dal pubblico ministero Mario Formisano, ed ha quindi ripercorso gli attimi concitati di quella domenica 16 giugno quando si consumo l'efferato delitto. La sessantenne Dunina è stata ferocemente colpita alla testa con un tubo di ferro, una raptus violento scattato a seguito di un offesa evidentemente ritenuta troppo grave. La moglie gli avrebbe detto che era impotente, e Miceli l'ha colpita dietro la nuca e poi difronte, in faccia, direttamente sulla fronte mentre le era sul letto che si stava tranquillamente limando le unghie.

Lunga latitanza poi il passo falso – L'assassino è stato tratto in arresto a Roma lo scorso 3 agosto dai Carabinieri del nucleo investigativo di Perugia dopo settimane di ricerche. Si era rifugiato nella capitale a casa di vecchi amici, poi fece il passo falso di mandare la collaboratrice domestica dei suoi ospiti a ritare la pensione in un ufficio romano. Il ritrovamente del cadavere di Olga Dunina, all'interno di uno scatolone prelevato nel centro storico di Foligno, avvenne invece il 18 giugno per puro causo, quando un uomo di Cannara si fermò per impellenti necessità fisiologiche, in un anfratto della vegetazione lungo la linea ferroviaria tra la zona de La Paciana di Foligno e Spello.

Voleva 'soltanto' colpirla – Stando a quanto emerso dall'interrogatorio, Miceli avrebbe più volte precisato che non aveva alcuna intenzione di uccidere la moglie, ma 'soltanto' colpirla alla testa nel corso di un'accesa discussione. E invece quei colpi sono risultati fatali, e la vita dell'anziana badante è finita intorno a mezzogiorno di quella domenica 16 giugno. Uccisa da un pesante tubo di ferro che, a quanto riferito, sarebbe stato utilizzato per spostare alcuni mobili e lasciato poi nella camera da letto.

“Non ucciderei più” – Si è mostrato pentito e addolorato Miceli, tanto che, assistito dal suo legale di fiducia, ha tenuto a precisare che, se uscisse dal carcere non ucciderebbe più nessuno ma per lui resta in piedi l'accusa di omicidio volontario aggravato dal fatto di aver ucciso una personga già precedentemente vittima di maltrattamenti da parte dello stesso.


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