Lettera aperta alla città di Spoleto, da parte di Giulia Cardarelli:
“Come figlia di Fabrizio Cardarelli e quali famigliari avevamo deciso di non intervenire nel dibattito politico in corso invitando tutte le forze politiche a rispettare la memoria e l’operato di papà e, possibilmente, a ritrovare una armonia di intenti per il bene di Spoleto.
Come “Una di Voi” ho seguito in silenzio questa campagna elettorale ed ho apprezzato chi l’ha condotta cercando di unire e non di dividere, chi l’ha riempita di contenuti e non di vuoti d’aria, chi non è sceso sul personale e non chi lo ha fatto.
A coloro che in queste ore si affannano a rispolverare polverosi articoli, di cui non posso che confermare la bontà del contenuto, ricordo che Papà non ha mai guardato alle appartenenze partitiche ed ideologiche ma alle persone.
E’ sotto gli occhi di tutti con quali persone ha inteso allacciare sinceri e proficui rapporti istituzionali, affidando anche, pur politicamente distanti dal suo spirito liberale, incarichi delicati e quali ha tenuto ben lontane da sé e dal Comune auspicando che la Giustizia facesse il suo corso.
Resto quindi basita da chi oggi si preoccupa del nome di mio Padre e addirittura si propone di tutelare la mia famiglia quando fino a ieri ha avuto il coraggio di definire, in modo sprezzante, l’azione della Sua giunta come un disastro o addirittura “un fallimento”.
Coerentemente quindi con quanto scritto, non può che farmi e farci piacere che, con questo accordo tra Camilla Laureti e Maria Elena Bececco, la maggior parte del gruppo che era intorno a papà si sia ritrovato per un nuovo progetto di bene comune che ritengo sincero, trasparente e soprattutto costruttivo per la nostra città.
Anzi confido che a questo cammino tornino a dare un contributo anche coloro che, di fronte alla disgrazia capitata, hanno scelto di rinunciare, per diversi motivi, alla competizione elettorale. Penso a Zefferino, Giampiero, Corrado, Maria Rita, Maurizio, Maria, Vincenza, solo per citarne alcuni ed alcune. Persone preziose, leali, capaci, la cui esperienza sarebbe di sicuro aiuto per il governo cittadino, come lo è stato, per poco più di tre anni in quello guidato da Fabrizio Cardarelli.
Dispiace per coloro che, dimenticando facilmente la storia ed il sacrificio di papà, hanno preferito optare per altre strade.
Ciò che papà ha sempre ricercato è la massima partecipazione di intenti e non quel “divide et impera” che ha ammalorato la città, la progettualità e non i veleni, lo spirito di sacrificio e non il disinteresse. E solo a questo continueremo come familiari a guardare.