GIRO DELLA ROCCA: TRA BELLEZZA E "MONNEZZA" I SEGRETI DELLA VETRINA SPOLETINA (foto) - Tuttoggi.info

GIRO DELLA ROCCA: TRA BELLEZZA E “MONNEZZA” I SEGRETI DELLA VETRINA SPOLETINA (foto)

Redazione

GIRO DELLA ROCCA: TRA BELLEZZA E “MONNEZZA” I SEGRETI DELLA VETRINA SPOLETINA (foto)

Sab, 01/08/2009 - 11:30

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Lattine, bottiglie e un tappeto di sigarette. Ma anche profilattici, cartoni e plastica di ogni genere e tipo. Non manca proprio niente al giro della Rocca, passerella naturale tra i due monumenti icona della città del Festival.

Ad onor del vero va detto che il degrado più significativo è evidente nelle zone meno frequentate del giro, come la “sedia del Papa” e la costa appena sotto la Rocca. Si tratta di due luoghi deputati da sempre a ritrovo notturno per gruppi di giovani o per coppie senza miglior rifugio. E' così da tempo immemore. Nulla in contrario perciò, se questa consuetudine giovanile, amorosa e cittadina prosegue, ma un po' di disapprovazione si può sicuramente esprimere sul senso civico dimostrato dagli avventori di questi meravigliosi luoghi.

Calarsi fino alla sedia del Papa passando attraverso gli ulivi e volgere lo sguardo nella direzione del maestoso Ponte delle Torri è davvero un'emozione. Da li il Ponte appare ancor più dominante, un enorme capolavoro dalla bellezza inestimabile; in quel punto la prospettiva della Rocca e del Ponte è davvero unica. Mentre si ammira il panorama, immerso in un verde a dir poco invidiabile, è impossibile non notare la classica “monnezza giovanile”. Di tutto e di più. Guardando attentamente tra i lasciti, non è difficile capire cosa si combini li sotto. Dal consumo smodato di alcolici, al vizietto delle canne; dalla cenetta nature al successivo amoroso amplesso. Tutto è li sotto basta scendere e dare un'occhiata. Sembra quasi che il senso civico venga sopraffatto dalle emozioni serali o dalla bellezza del luogo.

Se è vero che non ci sono secchi, è pur vero che non è troppo difficile recuperare i rifiuti generati e buttarli nel primo contenitore utile. Chissà forse è il buio o il posto isolato che fa sentire alcuni giovani padroni di qualcosa che loro non è; o chissà se nelle torride notti estive diventa faticoso anche ripulire ciò che si è sporcato. Di sicuro però la campagna di sensibilizzazione ambientale ha ancora una lunga strada da percorrere e la realtà di un diffuso senso civico resta ancora un bel sogno.

(C.F.)


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