Claudio Bianchini
Non c'è traccia – nel vero senso della parola -.di Giovanni Miceli, il marito della 62enne badante ucraina Olga Dunina. L'uomo è praticamente sparito nel nulla da ormai una settimana, e nonostante le indagini si siano concretate nella zona di Roma, il cerchio non sembra destinato a stringersi.
Miceli nascosto a Roma ? – Il 67enne, originario della Sicilia, aveva vissuto per lunghi anni nella capitale dove ancora si trovano l'ex moglie, il figlio, dei nipoti ed altri familiari. I carabinieri hanno intercettato il segnale del suo telefono cellulare in una cella a ridosso dell'area romana ma poi sembra essersi volatilizzato. Si ipotizza che si sia liberato del cellulare e si sia dato al vagabondaggio o all'accattonaggio confondendosi tra la comunità dei clochard romani.
Un amico potrebbe aiutarlo – Per arrangiarsi in questi primi giorni, c'è il sospetto, che si sia portato dietro i pochi risparmi accumulati dalla povera moglie, in anni di sacrifici. Tra l'altro Miceli non dispone nemmeno di un mezzo e per lui non è così facile spostarsi, tanto che dovrebbe aver viaggiato in treno per raggiungere la capitale.
Indagini a tappeto – I familiari sono stati sentiti ed interrogati, facile pensare che siano anche tenuti sotto controllo, si fa quindi largo l'ipotesi della presenza di un amico che lo stia aiutando, magari coprendolo o garantendogli un posto dove dormire o potersi rifugiare. Le indagini proseguono comunque a tappeto con tanto di foto segnaletica a disposizione dei militari.
Olga riconosciuta dalle impronte – L'identità della donna è stata scoperta dagli inquirenti grazie al database delle forze dell'ordine, immettendo i dati relativi alle sue impronte digitali. Il marito è stato subito tra i primo sospettati per uxoricidio, da approfondimenti successivi tra l'altro, sembra che nelle ultime settimane, la situazione economia della coppia si fosse aggravata. Praticamente vivevano con una misera pensione sociale ottenuta da Miceli grazie anche al supporto delle strutture assistenziali della Caritas diocesana.
Diceva che era tornata in Ucraina – Secondo alcune indiscrezioni, il marito, già da domenica scorsa, aveva cominciato in qualche modo a diffondere la voce secondo la quale Olga Dunina aveva fatto ritorno a casa, in Ucraina, così da evitare qualsiasi sospetto sulla sua assenza. Intanto si attendono sviluppi anche sulla situazione del tunisino 45enne che aveva ammesso spontaneamente di aver aiutato Miceli ad occultare lo scatolone con all'interno il cadavere della badante. A distanza di una settimana quindi, oggi il primo obiettivo è quello di trovare il marito già iscritto sul registro degli indagati con l'accusa di omicidio volontario.