Persone sole, rifugiati, disabili, badanti e lavoratori in nero sono le fasce più esposte alla povertà dovuta al Coronavirus. Una crisi che si sta innescando, e che ha ripercussioni anche su famiglie giovani e italiane, quelli con il lavoro instabile e e precario, senza tutele, finiti fuori dal circuito produttivo proprio per colpa della crisi economica da Covid.
Gli aumenti
Il polso della situazione si respira negli Empori della Caritas di Perugia – Città della Pieve. I dati qui non mentono e restituiscono il quadro della fragilità presente in Umbria. Solo negli ultimi due mesi, a Perugia, gli accessi all’Emporio della Solidarietà sono aumentati del 35 per cento. “Tutte persone – spiega il direttore della Caritas diocesana Giancarlo Pecetti – bisognose perché senza lavoro. Basti pensare che solo all’Emporio le famiglie fruitrici a settimana sono passate dalle 480, del periodo precedente al Covid-19, alle attuali 650″.
“Si prevede un’ulteriore incremento di queste famiglie per la loro precaria situazione economica qualora non dovessero ritornare al lavoro o non ricevere in tempi brevi i contributi statali previsti per fronteggiare quest’emergenza. Non è escluso – conclude il direttore Caritas – che in futuro ci troveremo dinanzi ad ulteriori richieste di aiuto a causa degli sfratti per morosità“.
I provvedimenti
Il direttore regionale della Caritas, Marcello Rinaldi, prospetta uno scenario simile a quello della crisi economica del 2008, con le stesse conseguenze sulla carne viva della società. E per questo le Diocesi stanno ragionando su una simile reazione: fondi diocesani e fondi regionali di solidarietà.
“Con le limitazioni agli spostamenti – ha detto Rinaldi – un problema importante sono stati anche i senza fissa dimora e ci siamo trovati a limitare i volontari anziani. Ci siamo organizzati con mense da asporto e nuovi provvedimenti, evitando assembramenti. La certezza sta nell’aumento delle richieste di aiuto da quelle persone che si riterrebbero insospettabili“.
La solidarietà
Frequenti le iniziative di solidarietà che si sono innescate. Diverse, per esempio, a Foligno, dove i numeri della Caritas sono quadruplicati. Duecento le famiglie che vengono servite dalla Caritas. Ma si sono moltiplicate anche le iniziative di solidarietà.
Su tutti la “spesa sospesa” lanciata dalla pasticceria Merendoni, oppure il pesce invenduto donato dalla Pescheria Mariani. Senso civico e generosità di realtà storiche della città che hanno garantito privacy ma un supporto fondamentale in questa fase.