Si è tenuta questa mattina nella sede della Prefettura di Perugia in Piazza Italia la cerimonia di consegna di nove medaglie d’onore ai deportati della provincia nei campi nazisti durante l’ultimo conflitto mondiale.
La memoria come antidoto. A conferire le decorazioni, concesse dal Presidente della Repubblica è stato il Prefetto Vincenzo Cardellicchio insieme all’Assessore regionale, Stefano Vinti, al Vice Presidente della Provincia, Aviano Rossi, ed ai Sindaci dei Comuni di provenienza degli insigniti (Assisi, Città di Castello, Foligno, Panicale, Perugia, Spoleto). “Dal settembre del ‘43 al maggio del ’45, centinaia di migliaia di nostri connazionali sono stati sottoposti a violenze e umiliazioni, a durissime condizioni di segregazione, al lavoro coatto in condizioni di tragica, disumana drammaticità. Tanto strazio non può essere dimenticato né sottaciuto.” – ha detto il Prefetto – “L’indispensabile antidoto è la memoria dell’orrore della guerra, termine che usiamo con un’allarmante disinvoltura e che tracima sangue, lacrime e disperazione.”
Gli insigniti. A ricevere la medaglia sono stati: Maria Grazia Bellucci di Città di Castello; Bruno Fagiolari di Perugia; Terzo Laureti di Spoleto; Giuseppe Monaldi di Città di Castello; Giovanni Panzolini di Assisi; Marino Petri di Perugia; Livio Posti di Panicale; Egidio Severi di Perugia; ElioTordenti di Spoleto.
Un risarcimento morale per quanto subìto. Quindi, nel ricordare le sofferenze subite dagli internati, Cardellicchio ha aggiunto: “Queste medaglie sono un piccolo segno della nostra profonda riconoscenza ed un risarcimento morale per le terribili prove patite, ed anche se è sempre più difficile rintracciare testimoni di quella disumanità, abbiamo il privilegio di avere qui con noi il Sig. Egidio Severi del ‘23 internato in Germania. Inoltre. a sottolineare la precarietà della nostra attuale qualità di vita, la civile convivenza tra gli uomini e la pace tra le Nazioni, oggi a ricevere la medaglia c’è anche la figlia di un internato, Maria Elisabetta Petri, sorella di quell’Emanuele Sovrintendente della Polizia di Stato assassinato durante l’arresto di alcuni brigatisti.”
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Presenti alla cerimonia anche i familiari, oltre alle autorità della provincia.