Iniziative in 14 bioparchi, zoo e acquari di tutta Italia, dove sono stati salvati 4mila animali a rischio estinzione | Cresce però lo scontro su temi quali il cinghiale e il lupo
Oggi, venerdì 3 marzo, si celebra in tutto il mondo il World Wildlife Day, la Giornata mondiale della fauna selvatica, promossa dall’Onu.
Un appuntamento per riflettere sull’importanza della biodiversità. E per far conoscere le tante iniziative per la salvaguardia delle specie che rischiano l’estinzione che sono sparite da alcune zone. Nel 2021, sono stati investiti in Europa oltre 16 milioni di euro in zoo e acquari, il 60% dei quali a beneficio dei mammiferi e il 12% degli uccelli.
E in Italia sono 4mila gli animali salvati da zoo e acquari. Come l’ibis eremita, il tritone sardo, lo storione dell’Adriatico, l’avvoltoio grifone, la testuggine palustre.
Dal Friuli-Venezia Giulia alla Sicilia e dalla Campania al Piemonte, dal 2008 a oggi gli zoo e gli acquari impegnati nell’iniziativa congiunta hanno contato il rilascio di oltre 4000 esemplari appartenenti a specie animali sull’orlo della scomparsa.
E appena fuori dai confini nazionali, si è assistito al ritorno del bisonte europeo in Romania, dell’orice dalle corna a sciabola in Tunisia, che proteggono gli ultimi leontopitechi testanera in Brasile e i lemuri del bambù in Madagascar.
Parchi e acquari, iniziative in 14 strutture italiane
Quattordici strutture in Italia, oggi e nel fine settimana, celebreranno la Giornata mondiale della fauna selvatica con numerose iniziative. Si tratta dell’Acquario ei Cattolica e del Parco Oltremare di Riccione; dell’Acquario di Genova; del Bioparco di Roma; del Bioparco di Sicilia a Palermo; del Giardino zoologico di Pistoia; del Parco Le Cornelle di Bergamo; del Parco Faunistico Cappeller di Vicenza; del Parco Natura Viva del Lago di Garda; del Parco zoo Falconara; del Parco zoo Punta Verde di Lignano Sabbiadoro; dello Zoo delle Maitine a Benevento; dello Zoom di Torino.
Il nodo cinghiale
Ma se sulla difesa di specie in via di estinzione c’è sostanzialmente unità di vedute (o comunque ampio consenso) sulle azioni da intraprendere per tutelarne, in altri casi la fauna selvatica fa discutere, animalisti, cacciatori e politici. Come nel caso del cinghiale, animale che, anche a seguito dell’introduzione di specie alloctone, imperversa in molte zone d’Italia, anche nei centri urbani. Con il dibattito aperto sulle misure più adatte per contenerli: dalla maggiore facilità di abbattimenti anche nelle zone abitate, al ricorso, dall’altra parte, a misure quali l’utilizzo di gabbie, recinzioni e sterilizzazione.
Il dibattito sul lupo
E da qualche tempo, in Italia e in Europa, si dibatte anche sul lupo. Specie protetta e tornata a ripopolare alcune aree italiane e del continente. Ma in alcuni casi, lamentano gli agricoltori, con ibridazioni con cani selvatici che fanno aumentare in modo esponenziale gli attacchi agli allevamenti. Un tema sul quale nei prossimi mesi, dunque, la politica sarà ancora di più sollecitata.