GIORNATA DELLA MEMORIA: IL COMUNE DI FOLIGNO PROPONE "WAHRHEIT MACHT FREI" (foto) - Tuttoggi.info

GIORNATA DELLA MEMORIA: IL COMUNE DI FOLIGNO PROPONE “WAHRHEIT MACHT FREI” (foto)

Redazione

GIORNATA DELLA MEMORIA: IL COMUNE DI FOLIGNO PROPONE “WAHRHEIT MACHT FREI” (foto)

Mar, 26/01/2010 - 16:01

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“Wahrheit macht frei” è un'interrogazione in forma di dramma civile sulla memoria, o meglio, sulla memoria dei dimenticati; spesso i dimenticati sono morti, desaparecidos, non ne restano tracce. In questo tempo, che sembra insabbiare le consapevolezze e le responsabilità, abbiamo voluto costruire questo lavoro per i dimenticati viventi, cioè per le molte vittime che hanno subito il “danno” delle violenze inflitte con la forza e il sopruso e che le convenienze e le connivenze della faticosa, successiva, ricostruzione/riconciliazione democratica costringono a non denunciare. Come sappiamo si tratta di drammi prolungati, che non si concludono con la fine delle torture o perché si ha salva la vita: potrebbe essere ambientato in qualunque Stato del mondo che abbia conosciuto un sistema dittatoriale, più o meno evidente, o semplicemente la non applicazione dello stato di di diritto.

La vicenda – già soggetto di un film, “La morte e la fanciulla”, diretto nel 1994 da Roman Polanski – si svolge durante nel periodo susseguente la riconquistata democrazia di un ipotetico Stato; durante il quale Paula – la protagonista – attende ancora di essere riammessa nel circolo della normale esistenza umana, dal quale l'esperienza delle violenze subite l'ha esclusa. Il tema centrale di “Wahrheit macht frei” rispecchia fortemente un sentimento pubblico e condiviso, e illustra il paradosso – o forse soltanto il punto critico – relativo al rapporto fra la Verità e la Giustizia. I tre personaggi di questo dramma attraversano la stessa crisi di ogni società dopo quegli anni. La trama è apparentemente semplice: a casa di un magistrato “in carriera”, Gerard, capita per caso Miranda, un medico. La moglie del giudice, Paula, crede di riconoscere nel medico il suo torturatore e da quel momento ha inizio un disperato, violento e avversato ritorno al passato. Paula vuole giustizia e decide finalmente di ottenerla a tutti i costi, ma l'ultimo passo, il gesto che infine compie – e ciò che la riavvicina, forse?, alla pace – non sarà, stranamente, la giustizia. L'idea di questo dramma si contestualizza ambientandolo con uno stile che evita ogni naturalismo o realismo di maniera. La vicenda è confinata in una bolla temporale, uno spazio affogato in uno luogo claustrofobico e irreale allo stesso tempo; un luogo di quiete che scatena gli irrisolti e potenti sentimenti umani e civili dei protagonisti.

Le interpretazioni tese, lucide, sorprendentemente ironiche degli attori sono continuamente accompagnate da un lieve rumore marino di fondo, la calma della villa sulla costiera dove si svolge la vicenda e che potrebbe pulsare come il cuore nero della casa che trema sotto gli svelamenti della vicenda, quasi una fremente inchiesta. Solo in un simile contesto poteva emergere, oltre al sopruso della libertà o del genocidio, anche lo straziante conflitto interiore dei tre personaggi, speculare a quello pubblico, generato dalla mancata attuazione di quella giustizia che per motivi di convenienza sociale o di opportunità politica non sembra essere applicata alle lettera in ogni immediato dopo… dopo guerra, colpo di stato, guerra civile, catastrofe… È infatti auspicabile riuscire a dimenticare, appianare, essere civili: ma dunque, è da preferirsi nella lotta sociale un vincitore il quale elimini totalmente ogni residuo di preesistente società malata, oppure una conciliazione delle parti, attraverso -ad esempio- una democrazia “economicamente” imposta dai trionfatori, preda di un libero mercato economico? Difficile esprimere una valutazione oggettiva: in un finale strano, enigmatico, “Wahrheit macht frei” mostra come la verità – che, a volte addirittura più della giustizia, dovrebbe condurci all'irrinunciabile condizione della dignità umana – non sempre riesca a svelarsi in modo compiuto e soddisfacente.

Ne sono interpreti, per la regia di Roberto Biselli, Maurizio Modesti, già attore in alcune recenti produzioni cinematografiche italiane, Laura Pierantoni, protagonista con il Teatro di Sacco de “La sapienza di Rosvita”, Sagra Musicale Umbra 2004 e Mirko Caprai, giovane promettente attore di Tuoro sul Trasimeno. Suoni e musiche a cura del maestro Angelo Benedetti.

“WAHRHEIT MACHT FREI ”

Suoni a cura di Angelo BenedettiLuci e fonica Patrick Vitali e Marco Ponticelli

Organizzazione Valentina Gianfranceschi

27 GENNAIO 2010

ore 10 replica riservata alle scuole

ore 21 per la città

AUDITORIUM SAN DOMENICO, FOLIGNO

SI CONSIGLIA LA VISIONE DELLO SPETTACOLO AI MAGGIORI DI ANNI 12

INFO: COMUNE DI FOLIGNO 0742 358854


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