La clamorosa notizia era nell’aria già da qualche giorno ma solo questa mattina a Palazzo Cesaroni (Perugia), durante la presentazione del nuovo direttivo dell’Ente Giochi de le Porte, è stata resa ufficiale: il somaro Cesare di Porta San Martino non era stato dopato nell’ultima edizione della storica rievocazione di Gualdo Tadino.
A riferire il sorprendente esito delle controanalisi sul secondo campione di sangue dell’animale, fornite da una clinica veterinaria veneta, è stato il nuovo Gonfaloniere Roberto Cambiotti.
Cadono dunque tutte le accuse che, lo scorso dicembre, causa appunto la presunta positività dell’animale alle analisi antidoping post Giochi, avevano portato alla pesante squalifica per 10 anni del Priore Lucio Giombini e dei vari responsabili e addetti di Porta San Martino. Senza dimenticare la squalifica per tre anni del povero somarello.
A questo punto, come ribadito ieri durante il primo tavolo di lavoro interdisciplinare sui Giochi, “tutti i soggetti squalificati saranno riabilitati a pieno sotto ogni punto di vista”.
(Immagine di repertorio)