Aumenta la preoccupazione per le sorti di Davide Pecorelli, il 45enne imprenditore di San Giustino scomparso in Albania dallo scorso 6 gennaio.
Attesa per il dna sui resti umani trovati in auto
Ora le attenzioni sono tutte concentrate sui resti umani – per lo più ossa corrispondenti al 5% del corpo – ritrovati sul sedile del conducente dell’auto (rimasta carbonizzata il 7 gennaio), noleggiata all’aeroporto di Rinas (Tirana) dal sangiustinese. Si attende infatti l’esame del Dna, che potrebbe dare l’ultima e definitiva risposta sulle sorti dell’uomo. Il profilo genetico sarà ricavato dal laboratorio forense della capitale albanese, un risultato fortemente atteso anche dalle forze dell’ordine balcaniche, che fino ad oggi non si sono mai pronunciate ufficialmente sulla questione.
Per Abc News “le ossa sarebbero di Pecorelli”
Abc News Albania, intanto, proprio ieri (lunedì 18 gennaio) ha dato la sua interpretazione dei fatti, dichiarando che i resti umani ritrovati all’interno dell’auto bruciata sarebbero proprio dell’imprenditore 45enne. La stessa trasmissione ha poi ipotizzato una morte accidentale, non essendovi sul luogo della tragedia nessun segno di colpi d’arma da fuoco né di un incendio doloso.
Non chiare le cause del rogo all’auto
Restano comunque ancora non chiare le cause che hanno scatenato il rogo: “All’interno dell’abitacolo – ha fatto sapere il giornalista albanese Artan Hoxha – oltre ad un orologio e un cellulare di Davide, vi erano anche diversi mozziconi di sigaretta e una valigia piena di prodotti cosmetici ad elevata infiammabilità. Di sicuro il fuoco che ha carbonizzato l’auto è stato alimentato ulteriormente proprio da quest’ultimi”.
I movimenti di Davide
Pecorelli si era recato a Puka (a oltre 130 km da Tirana) la sera del 3 gennaio (come confermato anche dalla compagna), registrandosi il 4 all’hotel Turizmi, dove aveva soggiornato per due notti di seguito (senza incontrare nessuno), prima che la sua Skoda Fabia venisse trovata carbonizzata. La notte del 6 gennaio, infatti, il 45enne non si è più presentato in albergo (dov’è però rimasta la valigia con i suoi vestiti). Il giorno dell’Epifania è stato anche quello dell’ultimo accesso su Whatsapp di Davide e, di fatto, della sua definitiva scomparsa.
“Perché è andato nella sperduta Puka?”
Resta il mistero del perché Davide Pecorelli, per più di un giorno, si sia recato in un posto sperduto come Puka, “una zona povera e inusuale dove fare affari” ha aggiunto Hoxha. Ma le indagini da parte delle autorità albanesi e dell’Interpol hanno accertato – grazie ai movimenti forniti dal Gps dell’auto – che la Skoda Fabia, prima di arrivare tra queste montagne, si sarebbe mossa da Tirana a Valona (dove il 45enne ha aperto un’attività lo scorso agosto) e da qui a Scutari, per poi approdare alla misteriosa meta finale.
Procura di Perugia apre fascicolo
Va ricordato che Davide Pecorelli, imprenditore in vari settori dell’estetica, andava spesso in Albania per questioni di lavoro legate proprio al commercio di vari prodotti cosmetici. Del caso si sta occupando anche la Procura di Perugia, che ha aperto un fascicolo.