Tensione questa mattina a Palazzo dei Priori di Perugia, dove i dipendenti della Gesenu hanno incontrato il vice sindaco Barelli, l’assessore Prisco e l’ingegnere Piro. Assenti invece i vertici dell’azienda. Sul tavolo la questione scottante delle condizioni lavorative dei dipendenti, che li aveva portati a manifestare anche durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale. Si è trattato infatti di un terzo incontro per la definizione del piano finanziario del servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani e sull’analisi degli specifici progetti già avviati dal Comune nell’ambito delle iniziative connesse a “Perugia SmartCity”.
La discussione si è fatta accesa quando si è arrivati a parlare del mantenimento dei livelli occupazionali di Gesenu: è emerso che, a causa della crisi economica e della necessità di chiudere il bilancio del comune, ci sarebbe il rischio di tagli ai servizi, con conseguenze imporanti per i dipendenti. Non è comunque detta l’ultima parola, proprio perchè non esiste ancora un accordo in merito. Di certo c’è che la vertenza sindacale è in piedi da sette mesi, quando l’iter istituzionale sembra muoversi verso una privatizzazione del servizio (ricordiamo che il Comune detiene il 45% di Gesenu), nonostante, dicono a Tuttoggi.info i sindacati, “gli utenti paghino per un ammontare complessivo di 40 milioni di euro. Non ci si spiega dunque come mai si vogliano effettuare dei tagli, che poi andranno a gravare sui dipendenti”.
L’Amministrazione Comunale dal suo canto si è impegnata a ricercare, coinvolgendo direttamente Gesenu, “delle soluzioni che diano priorità alla tutela dei posti di lavoro, anticipando anche i contenuti di alcuni progetti che il Comune di Perugia sta sviluppando per conseguire un’ulteriore riduzione della produzione dei rifiuti, un incremento significativo della raccolta differenziata e una effettiva capacità di valorizzazione e recupero dei materiali raccolti“, si legge in una nota di Palazzo dei Priori. Inoltre il Comune si è impegnato a garantire un costante monitoraggio delle relazioni sindacali per favorire la rapida chiusura del confronto tra lavoratori ed azienda, anche al fine di non determinare disagi alla città.
La Gesenu ha poi annunciato – in una nota – che i sindacati Fp-Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, insieme alla Rsu aziendale, proprio “a seguito del mancato accordo della procedura di raffreddamento e conciliazione esperita il giorno 11 giugno”, di voler confermare la giornata di sciopero per lunedì prossimo (22 giugno, ndr). Per i sindacati quindi non ci sono i termini per revocare lo stop. Per lo stesso giorno l’Azienda, che come detto non era presente oggi al tavolo, ha invece convocato un nuovo incontro, al quale presumibilmente non saranno presenti i lavoratori del settore.
Gesenu inoltre avverte che nella giornata di sciopero potranno verificarsi disservizi, ma saranno comunque garantiti i servizi minimi essenziali. Da qui l’invito gli utenti a non depositare i propri rifiuti nella giornata di domenica prossima.
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Aggiornato ore 18.58