“Gesenu sta predisponendo le misure necessarie per chiarire alcuni elementi travisati dalla Prefettura“. Il tono è quello altisonante del burocratese, le parole dell’amministratore delegato di Gesenu, Silvio Gentile, che timbra e firma il documento con il quale si comunica il freno posto all’accesso agli atti presentato dal consigliere comunale di Perugia, Cristina Rosetti (Movimento 5 stelle), in merito all’interdittiva antimafia notificata alla società specializzata in raccolta e smaltimento rifiuti.
Poche righe con le quali il numero uno dell’azienda mista pubblico-privato spiega a uffici e Consiglio comunale come per ora non sia opportuno diffondere l’incartamento prodotto dalla Prefettura di Perugia, relativo alla società di cui lo stesso Comune detiene il 45%. Un freno posto a fronte del lavoro in corso “per porre rimedio – si legge ancora nella comunicazione – ad alcune criticità rappresentate nel provvedimento (l’interdittiva antimafia, ndr) e per tutelare gli interessi della società e dei suoi soci (tra cui la richiedente, appunto ndr) innanzi alle competenti autorità”. Gesenu quindi differisce la diffusione del documento, con un rinvio sine die “anche in ragione – prosegue la comunicazione firmata dall’ad Gentile – della peculiare natura dell’atto e della riservatezza dei relativi contenuti, a seguito dell’adozione delle predette misure”.
“Sono trascorsi oltre 10 giorni dal mio accesso agli atti, formulato con urgenza – spiega la consigliera pentastellata Rosetti – così come prevede il regolamento del Consiglio comunale, in ordine all’interdittiva antimafia che ha colpito Gesenu e che costituisce fatto gravissimo di cui ad oggi il sindaco non ha ritenuto di informare i consiglieri comunali, e di cui abbiamo appreso dalla stampa con tanto di dettagli”.
Gli uffici di Palazzo dei Priori hanno a quel punto inoltrato richiesta all’amministrazione Gesenu e all’ad Silvio Gentile, il quale, come riportato, ha motivato di voler posticipare l’accesso agli atti. Per Rosetti si tratta di una “violazione gravissima del diritto fondamentale che ha ogni consigliere comunale di accedere agli atti che riguardano l’Amministrazione comunale; consiglieri che peraltro sono tenuti al rispetto del segreto e della riservatezza per quegli atti per cui è previsto dalla legge”.
Un atteggiamento giudicato da Rosetti come “pauroso”, quando, dice la consigliera al telefono con TuttOggi.info, “sappiamo che la Prefettura ha interpellato il Comune di Perugia per quanto di sua spettanza, come per ciò che riguarda i contratti con i dipendenti Gesenu”.