Il progetto online della diocesi ha coinvolto giovani della Valnerina e di Bevagna. Don Marco Rufini ne spiega le motivazioni
Un gruppo di giovani si è incontrato ogni lunedì sera sulla piattaforma Zoom, da novembre 2020 a marzo 2021, per confrontarsi su alcune tematiche che sentono come urgenza: ambiente, comunicazione, nuove tecnologie, trasporti, luoghi di aggregazione, arte, fede e altro.
«Questo percorso – afferma don Marco Rufini parroco di Norcia e direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale sociale e lavoro dell’archidiocesi di Spoleto-Norcia – è nato sulla spinta di The Economy of Francesco l’evento voluto dal Papa che ha visto riuniti, on line, economisti, imprenditori e promotori di economia sostenibile under 35 di tutto il mondo con l’obiettivo di far sì che i giovani non rimangano fuori dalle azioni e dalle decisioni di chi detiene il “potere”, dalle quali si genera il loro presente e il loro futuro. Come ci ha ricordato il Santo Padre: o i giovani si coinvolgono o la storia passerà loro sopra, e probabilmente passerà sopra anche a noi. Una visione evangelica del futuro non può non avere, infatti, i giovani come protagonisti. In questi mesi – prosegue don Marco – ci siamo lasciati guidare dalla Lettera enciclica “Fratelli tutti” di papa Francesco e abbiamo individuato alcune tematiche significative, affrontate poi con il contributo di vari professionisti. In questo percorso è emersa la percezione di una sorta di paura da parte del mondo istituzionale e degli adulti in genere circa l’ascolto e il confronto con i giovani. La speranza ora è di avviare la fase progettuale, ossia di costruire qualcosa insieme, di concreto, nelle nostre comunità. Anche la nostra Chiesa diocesana quindi raccoglie l’invito del Papa e, con semplicità, vuole dare il proprio contributo per “elaborare cultura, avviare processi, tracciare percorsi, allargare orizzonti, creare appartenenze…” per far germogliare sogni e suscitare ancora profezie in questa società».
All’ultimo incontro on line con questo gruppo di giovani – provenienti da Bevagna, Norcia e Cascia – ha partecipato e si è messo in loro ascolto anche l’arcivescovo Renato Boccardo. Un primo frutto di questo percorso è il progetto proposto nella Quaresima 2021 “La stazione mancante”, ossia dei video – pubblicati nel sito e nei canali social della Diocesi – dove questi giovani si sono interrogati sulla notte che Gesù ha passato in carcere tra il Giovedì e il Venerdì Santo, fatto che normalmente sfugge alle devozioni tradizionali. I ragazzi offrono quello che, in fondo, è il loro modo di vedere le cose e invitano a cogliere la possibilità di una speranza oltre le “sbarre” della detenzione, della disabilità, della povertà e della mancanza di futuro che non solo limitano la libertà personale, ma impediscono visioni abitate dalla speranza.
«Il filo conduttore di questo progetto – conclude don Marco Rufini – sono i volti narranti: quelli dei giovani che raccontano la realtà e la illuminano nella preghiera affidandosi alla parola ricca di umanità dei Salmi e quelli di chi la realtà la vive portandone il peso sulle proprie spalle».
Cliccando qui si possono vedere i video degli episodi del “La stazione mancante”