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Genomica, genetica, informatica e nanotecnologie: il 30 gennaio bando per ricercatori

Verrà pubblicato il 30 gennaio sul sito della Regione Umbria, con un apposito link a I-Move, ed il primo febbraio nel Bollettino Ufficiale della Regione, il primo dei quattro bandi del Programma Persone (7PQ) – Azione Marie Curie denominata COFUND – Progetto I-MOVE, il cui scopo è di sviluppare la mobilità internazionale dei ricercatori in settori altamente innovativi e di accelerare l’interazione tra imprese e società scientifica a favore della competitività in campi ritenuti di forte impatto sociale ed economico. Il primo bando prevede l’erogazione di 14 borse di studio a ricercatori in possesso di dottorato di ricerca o titolo equivalente, con l’obiettivo di promuovere la mobilità in entrata e in uscita tra Stati dell’Unione Europea, Paesi Terzi e laboratori italiani di ricerca che operano nei settori di genomica, genetica, informatica e nanotecnologie applicate a tutti gli aspetti delle scienze della vita. Il programma, per il quale sono stati stanziati oltre 4 milioni di euro, prevede l’erogazione di 35 borse di studio complessive aperte alla comunità scientifica nazionale ed internazionale. Ciò in linea con i criteri di elegibilità previsti dal Settimo Programma Quadro dell’Unione Europea – Programma Persone – Azione Marie Curie denominata COFUND, co-finanziatore dell’iniziativa. Tra i criteri di valutazione, preferenza viene data nel bando a quei soggetti che hanno anche un “impatto dimostrabile sulla regione Umbria”. “Abbiamo voluto concorrere finanziariamente alla realizzazione di questo Programma europeo – ha detto la presidente della Regione Catiuscia Marini – perché offre ai ricercatori l’opportunità di acquisire esperienze all’estero con la flessibilità necessaria a trattare obiettivi scientifici di diversa complessità. I borsisti in entrata e in uscita dall’Umbria nello scambio di esperienze e conoscenze con i colleghi di altre nazioni contribuiranno alla crescita e allo sviluppo dei Centri di eccellenza di cui l’Umbria si è dotata, tra cui il Polo di genomica, genetica e biologia, con ricadute positive sulla rete delle imprese innovative e sui laboratori presenti su tutto il territorio regionale”.