Dal Presidente del Consiglio Comunale, Giovanni Maria Castellana
“Mi corre l'obbligo in qualità di Presidente del Consiglio comunale di Spoleto di inviarvi alcuni chiarimenti, alla luce di notizie certe e non di “presunzioni”, in merito al vostro articolo inerente gli atti di gemellaggio in corso con la città di Charleston.
Innanzitutto c'è da precisare che l'atto di gemellaggio che dovrà essere firmato dalle rappresentanze istituzionali delle due città non è un “rinnovo” di atti già esistenti ma è la prima procedura ufficiale di gemellaggio tra Spoleto e Charleston.
Un volontà di intenti del Consiglio comunale di Charleston di voler sottoscrivere con la nostra città collaborazioni istituzionali fu inviata ai nostri amministratori nel lontano 1983. A questa proposta non fu mai dato seguito.
La recente ripresa di rapporti con la città del Sud Carolina ha rimesso fortemente in risalto la volontà delle due istituzioni di arrivare quanto prima alla stipula di un accordo di gemellaggio. Il 7 aprile u.s. il Consiglio comunale di Spoleto si è dichiarato in larghissima maggioranza soddisfatto del fatto che finalmente le due città legate per tanto tempo da ragioni culturali avessero la possibilità di incrementare rapporti di altro e diverso genere. A nessuno sfuggirà che per tanti anni Spoleto per i cittadini di Charleston è apparsa come un marchio e non come una dei più importanti riferimenti storici e culturali d'Europa.
Come è avvenuto per altri gemellaggi,la prassi prevede un protocollo imperniato su due distinti atti di firma tra le istituzioni nelle sedi comunali delle due città.
A maggio in occasione dell'inizio del festival americano è prevista la firma nella città di Charleston ed a luglio nella nostra città sempre in occasione del festival dei due mondi.
Il protocollo prevede inoltre la presenza delle rappresentanze dei sindaci e dei consigli comunali.
Un evento di così alto profilo avrebbe voluto che il Sindaco di Spoleto fosse stato accompagnato da tutti i capigruppo consiliari per far sì che la città si sentisse interamente rappresentata. Il costo della missione (1027,13 euro per il viaggio aereo, 667,73 euro per il pernottamento per quattro giorni per un costo complessivo a consigliere ed a carico dell'amministrazione di 1694,90 euro ) ha indotto la conferenza dei capigruppo, per volontà di risparmio, a voler ridurre la presenza a Charleston a soli cinque consiglieri, tre di maggioranza e due di minoranza per un costo complessivo di 8474,50 euro. C'è inoltre da precisare che il vitto ed eventuali ingressi agli spettacoli sono interamente a carico dei consiglieri partecipanti.
Poiché era difficile l'accordo per la scelta dei capigruppo partecipanti, poiché alcuni capigruppo, per varie ragioni, dichiaravano la loro indisponibilità a partecipare all'evento riducendo quindi solamente a sei il numero dei capigruppo disponibili, in data di ieri la conferenza capigruppo ha deciso a maggioranza di accogliere la proposta di essere rappresentata dai sei consiglieri richiedenti.”