La Giostra della Quintana di Foligno e la Quintana di Ascoli Piceno lavoreranno insieme per un progetto di pace e per la crescita del territorio umbro-marchigiano. Proprio nei giorni scorsi, infatti, le due grandi giostre dell’italia centrale sono state invitate a Visso – comune delle Marche – per tenere a battesimo una straordinaria iniziativa di pace che culminerà con un concerto a Pristina, la capitale del Kosovo. L’evento sarà caratterizzato dall’arrivo di orchestrali, coro e strumenti con aerei militari che si trasformeranno per l’occasione in veicoli di pace. Il progetto è del poliedrico Franco Valentini, esponente del mondo culturale umbro e profondo conoscitore dei territori, che ha riunito a Visso le due delegazioni della Quintana di Foligno e di quella di Ascoli Piceno. Il sindaco di Visso, Carlo Ballesi ha ricevuto il presidente dell’Ente Giostra, Domenico Metelli, accompagnato dai magistrati Stefano Trabalza ed Arnaldo Radi, e il sindaco di Ascoli e Magnifico Messere della Quintana, Guido Castelli, accompagnato dal presidente del Consiglio comunale, Umberto Trenta. L’incontro è iniziato a Sellano con il sindaco Claudio Guerrini e poi tutti sono andati a visitare la splendida Pieve di Mevale dove è conservato il grande affresco del 1492, attribuito alla bottega di Paolo da Visso, che illustra il mito del castello con la chiesetta trasportata dagli angeli, il torneo e le danze di cavalieri e dame. Il torneo cavalleresco, in particolare, rappresenta una giostra che richiama molto da vicino la Quintana di Foligno, di cui sono riprodotti gli stemmi di alcuni rioni. Il sindaco di Ascoli, Castelli ha espresso parole di grande apprezzamento nei confronti della Quintana di Foligno ricambiate dal presidente Metelli. Proprio nella Pieve, Franco Valentini ha illustrato il progetto che coinvolge le istituzioni di Umbria e Marche. “Abbiamo costruito le strade – ha detto – ora facciamo incontrare gli uomini di questo straordinario territorio”. Il progetto di pace coinvolge per la prima volta le due manifestazioni cavalleresche che si trovano così a lavorare fianco a fianco su grandi temi di civiltà e di sviluppo.