Gazebo&Pedane, è bufera / Sovrintendente Gizzi scrive ai Cc, esclusivo il documento - Tuttoggi.info

Gazebo&Pedane, è bufera / Sovrintendente Gizzi scrive ai Cc, esclusivo il documento

Carlo Ceraso

Gazebo&Pedane, è bufera / Sovrintendente Gizzi scrive ai Cc, esclusivo il documento

Quando Ancona chiese di allontanarlo, Video / PM notifica obbligo smontaggio / Cardarelli “legali al lavoro, parlerò col ministro”
Ven, 15/05/2015 - 21:42

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Per il momento a rimetterci sono solo i commercianti del centro storico: il braccio di ferro avviato dal nuovo sovrintendente dell’Umbria, Stefano Gizzi, con il comune di Spoleto sulla delicata vicenda dei gazebo e delle pedane in centro storico ha fatto le prime “vittime”. Questa mattina, infatti, i messi comunali hanno cominciato a notificare la diffida a smontare i dehors installati in occasione degli eventi dello scorso aprile. Non tutti i ristoratori e bar sono stati raggiunti dal provvedimento che il Comune ha emesso anche a  titolo cautelativo: chi infatti ha fatto domanda prima dell’arrivo in Umbria di Gizzi, quando responsabile della sovrintendenza era l’architetto Anna Del Bene, ha ricevuto l’autorizzazione della Sovrintendenza per un anno; chi è arrivato dopo dovrà smontare baracca e burattini. Dunque quell’accordo ‘sigillato’ non solo verbalmente (fanno fede le concessioni rilasciate) tra la Di Bene e il Sindaco Fabrizio Cardarelli non è più valido. Il municipio, per andare incontro alle esigenze delle associazioni di categoria, aveva rilasciato una autorizzazione provvisoria per tutto il mese di aprile in concomitanza degli eventi, nella convinzione che la Sopritendenza autorizzasse anche le altre domande. Ma qualcosa è andato storto. E la ‘storta’ ha un nome e cognome: l’insediamento del nuovo sovrintendente, Stefano Gizzi, che degli accordi presi dal suo predecessore non ne vuol sentire nulla. Anzi, contravvenendo forse anche a quel rispetto istituzionale che si conviene tra enti pubblici, alla lettera dell’assessore al centro storico, l’avvocato Antonio Cappelletti, ha replicato con una missiva inviata al Nucleo Carabinieri per la tutela del patrimonio culturale di Firenze.

Il documento – Tuttoggi.info può anticipare la lettera che sta sollevando un vero vespaio dentro il palazzo municipale. Leggiamo: “Esimio assessore, nel ringraziarla per la Sua, Le confermo che le istanze della tutela e quelle della politica e del commercio si pongono su piani diversi, non intersecantesi” scrive Gizzi che ci fa sopra anche un po’ di morale “come già espresso con nostra nota il 29 aprile u.s. rimasta ancora disattesa, sotto il profilo della salvaguardia e del rispetto del Codice dei beni culturali non si ravvisano motivi per concedere proroghe (in un Paese in cui l’uso dei rinvii, delle deroghe e delle dilazioni temporali sembra essere diventata la regola predominante) alla permanenza di installazioni di elementi invasivi quali pedane e gazebi per strutture di ristoro et similia – in un centro storico di una città straordinaria quale Spoleto, candidata a capitale della cultura – che dovranno, pertanto, essere rimossi istantaneamente, senza ulteriori indugi, tranne casi particolarissimi in cui le pendenze delle vie siano tali da impedire altre soluzioni. Seguiranno i singoli formali provvedimenti di diniego paesaggistico. Il Nucleo Carabinieri che collabora istituzionalmente con la Soprintendenza vigilerà sulla puntuale osservanza di tali prescrizioni”. La chiosa è ottocentesca, anche se dal sapore un bel po’ stravagante visto il contenuto della missiva “…mi permetta infine l’alto onore di confermarmi , con sensi di distinto ossequio, estimatore della S.V. Ill.ma”.

La morale – letta così, l’architetto Gizzi sembra uomo tutto d’un pezzo, ottocentesco appunto, integerrimo al punto di permettersi di fare anche la morale e magari anche di trasformare una lettera, il cui valore giuridico è tutto da comprendere, in un provvedimento amministrativo. Ma parliamo per caso dello stesso Stefano Gizzi sovrintendente di Ancona che lo scorso 6 agosto 2014, a leggere le cronache, siglò l’accordo con il Comune marchigiano per i dehors, fermi al palo dal 2006, concedendo, udite udite, ben 5 (cinque) anni agli operatori per mettersi in regola? Lo stesso Gizzi che riuscì a far perdere le staffe al primo cittadino anconetano, Valeria Mancinelli, che ne chiese la testa? Sentite cosa ebbe a dire il sindaco il 2 febbraio scorso: “deve andar via, deve andar via, è quello che chiederemo al Ministero perché è un danno per la città e non solo per la città”. E non è niente (nel video di Youtube c’è anche di peggio circa il pensiero della Mancinelli). Non è dato sapere se il trasferimento di Gizzi fosse già programmato o se gli uffici del ministro Franceschini hanno recepito l’appello del sindaco. Fatto sta che da un paio di mesi ha preso possesso sulla poltrona più importante dell’Umbria per i beni ambientali, artistici e architettonici.

Comune sotto scacco – di fronte a una simile lettera, agli uffici comunali di Spoleto non è rimasto da far altro che intimare agli operatori di rimuovere gazebo e pedane entro 15 giorni dalla notifica. Persino le pedane che compaiono in quel Regolamento scritto con la Sovrintendenza e approvato da questa qualche settimana fa. Questa mattina i messi sono partiti da piazza del Mercato consegnando l’ordinanza a buona parte dei titolari di bar e ristoranti. Ma la vicenda riguarda tutte le vie e le piazze del centro storico. Dove a questo punto si viene a creare una vera e propria discriminazione tra gli operatori, ovvero, in buona sostanza, tra chi aveva fatto la domanda prima e dopo l’arrivo di Gizzi. Il sindaco Cardarelli, raggiunto telefonicamente, non nasconde il proprio rammarico per la presa di posizione del sovrintendente e per lo stesso contenuto della missiva ricevuta: “a parte l’aspetto dei rapporti istituzionali – ha detto il professor Cardarelli – ho dato già mandato all’ufficio legale per capire se possiamo impugnare al Tar dell’Umbria questo documento o se tale prerogativa è in capo solo ai singoli esercenti. Non solo, stiamo cercando una strada per rappresentare questa grave situazione al titolare del dicastero del Mibact, perché qui rischia la stessa economia della città. Mi pare però che problemi simili li stiano incontrando anche i sindaci di Terni e Città di Castello per cui mi attiverò anche con loro per una possibile azione comune ”. Concetti ripresi dall’assessore Cappelletti: “E’ stato un fulmine a ciel sereno – dice l’avvocato – su cui ci riserviamo di attivare ogni possibile azione; mai avremmo pensato ad un così repentino cambio di visione da parte del nuovo sovrintendente. Anche sotto il profilo della legittimità, perché non si può disconoscere un regolamento approvato poco più di un mese fa. Il sovrintendente non è che non vuole i gazebo, non vuole neanche le pedane che compaiono nel regolamento per quelle zone del centro storico dove, ad esempio come in piazza del Mercato, non è possibile mettere a terra tavolini e sedie per la presenza dei sanpietrini. Comunque appena è arrivata questa comunicazione ho provveduto ad informare il presidente dell’Ascom Andrea Tattini di quanto stava accadendo e delle conseguenze che ci hanno portato a far rispettare la concessione temporanea concessa”.

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