Via libera dal Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, alla costruzione della centrale di compressione per il gasdotto Snam Rete Adriatica a Sulmona. Un provvedimento pubblicato sullo stesso sito del CdM, sul quale, tra le altre deliberazioni varate alla vigilia di Natale (e dello scioglimento delle Camere, ci sarebbe da dire), si legge della “condivisione dei pareri favorevoli, con condizioni, espressi in conferenza di servizi nel procedimento di autorizzazione alla costruzione e all’esercizio nella Regione Abruzzo della Centrale di compressione gas di Sulmona, proposta dalla società Snam Rete Gas S.p.a. La delibera tiene in considerazione la rilevanza energetica e il carattere strategico dell’opera, necessaria per la sicurezza degli approvvigionamenti energetici a livello italiano ed europeo“.
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Si riapre così una vicenda che, soprattutto negli ultimi mesi, ha avuto come centro nevralgico le coste salentine vicine al Comune di Melendugno, a San Basilio per l’esattezza. E’ lì che tra proteste di varia natura (tra cui non ultima quella dei commercianti della zona che hanno deciso di abbassare le saracinesche in segno di dissenso) è stato deciso approdi il gasdotto Tap, il lungo serpente che dall’Azerbaijan, attraverserà Turchia, Grecia e Albania prima di arrivare in Italia.
Lo snodo di 678 chilometri della Rete Adriatica di Snam collegherà poi la Puglia a Minerbio, in provincia di Bologna, attraversando anche Marche e Umbria.
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“Scollamento” e “disarmante distanza”
Una decisione affatto gradita da molti sindaci della zona della Valle Peligna, che sono giunti alla decisione di consegnare la fascia tricolore al premier Gentiloni. In 23, secondo quanto riportato in un articolo de Il Fatto Quotidiano, hanno parlato di “gesto estremo e necessario“. Da Sulmona, che in base a quanto deciso dal CdM ospiterà la centrale, la sindaco Annamaria Casini, dopo l’annuncio delle dimissioni fatto in diretta Facebook, ha parlato della sua città “violentata dal cinismo della politica e dei partiti”. L’ok della squadra di Gentiloni dimostra, per Casini, lo “scollamento” e la “disarmante distanza da parte delle istituzioni nazionali nei confronti delle comunità locali”. Accanto ai sindaci si sono intanto schierati diversi comitati per l’ambiente e il collettivo AltreMenti. Dalla Regione Abruzzo, intanto, si annuncia un ricorso al Tar.
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Foligno, Norcia e la “zona rossa”
Ma il problema, per i comitati degli ambientalisti, per i NoTap e i NoSnam non è solo legato alla conformazione della natura e del territorio e dunque al suo sviluppo turistico, ma riguarda soprattutto il fatto che il lungo serpentone del gasdotto attraverserà la “zona rossa” ad alto rischio sismico, già testimone, ultimo solo in ordine di tempo, nel 2016 di un forte terremoto. Se dunque il governo tira dritto e continua a parlare di “opera strategica per l’interesse nazionale“, la protesta, dopo le altre iniziative, si farà sentire ancora anche in Umbria i prossimi 4 e 5 gennaio 2018. Nello specifico, il 4, alle 18, sarà la volta di Foligno, presso il Serendipity Music Club; mentre il 5 alle ore 15 la carovana degli attivisti, partita dal Salento e diretta a Milano, sarà a Norcia allo Spazio Solidale 24 in via della Stazione 11 (di fronte all’Emporio agrario e non al centro di valorizzazione come precedentemente previsto).
“Il gasdotto – si legge nel comunicato degli attivisti – verrà costruito esattamente sopra alla faglia sismica dell’Appennino abruzzese-umbro-marchigiano e a Colfiorito, sull’epicentro del terremoto del 1997, verrà costruita una centrale PIDI (Punto Interconnessione Derivazione Importante) che farà da snodo per portare il gas a Recanati, sull’adriatico. In Umbria verrano attraversati per circa 200 km i comuni di Norcia, Cascia, Preci, Sellano, Foligno, Nocera Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio e Pietralunga (altra zona ad alto rischio sismico ndr), 200 km di scavi a cui va aggiunta la costruzione di tutte le strade di servizio per lavori e manutenzione, che passano ripetutamente sotto i fiumi e sopra le faglie più sismiche d’Europa. Per informare la popolazione, tenuta all’oscuro di tutto, abbiamo organizzato la carovana nazionale, che, partita dalla Puglia e attraversando l’Appennino, arriverà alla sede SNAM di Milano”.
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(aggiornato alle ore 15.30 del 29 dicembre)