“Mentre il governo dell'Umbria, giustamente, si appresta a dire no al passaggio del gasdotto lungo il nostro Appennino, i sindaci della Valnerina, che più di tutti avrebbero dovuto battersi contro questo flagello ambientale, passeranno alla storia per aver detto sì all'opera della Snam”.
Maria Cristina Lalli, coordinatrice dell'Italia dei Valori di Cascia, censura senza mezzi termini le scelte dei sindaci Stefanelli di Norcia, Bellini di Preci, e ancora di più quella del sindaco di Cascia, Emili, che dette il via libera al gasdotto nella seduta del 22 marzo, contando perfino sull'ammiccante astensione della minoranza.
“Con una classica manovra di fine legislatura, quando vengono approvate le questioni più impresentabili, Emili non si premurò di svendere la bellezza delle nostre montagne, deturpate dall'orribile solco del gasdotto. E tutto questo senza il minimo coinvolgimento dei cittadini. Cos'altro dire? – insiste la Lalli – Non avere compreso l'impatto del tubo Snam è di per sé grave, condividere questa responsabilità con tutta la maggioranza, con un'opposizione di cartapesta e in compagnia degli altri sindaci, lascia senza parole. Se la Valnerina immagina di superare la crisi con questi personaggi, aspetterà a lungo. Le nostre montagne, verdi e incontaminate, costituiscono uno dei poli d'attrazione per il turismo sostenibile, intorno al quale costruire la nuova economia della Valle. Sono argomentazioni ai limiti dell'ovvio, eppure Emili e gli altri sindaci hanno preferito il transito del gasdotto, la pericolosità di un'opera così imponente in pieno territorio sismico, il definitivo depauperamento economico e paesaggistico del territorio. Viene da chiedersi dove stia il guadagno…”.