Gas ed energia, nuovo appello di Confindustria. E Confagricoltura: rincari insostenibili

Gas ed energia, nuovo appello di Confindustria. E Confagricoltura: rincari insostenibili

Redazione

Gas ed energia, nuovo appello di Confindustria. E Confagricoltura: rincari insostenibili

Dom, 02/10/2022 - 14:25

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Caro energia, i timori di Confindustria e Confagricoltura per la situazione internazionale e nazionale e le ripercussioni in Umbria

Imprese preoccupate dal caro energia e gas, con i nuovi rincari che rischiano di essere insostenibili per tutti i settori, compreso quello agricolo. Con evidenti ripercussioni anche per i cittadini, che da mesi ormai fanno i conti oltre che con il caro bollette, anche con gli aumenti dei generi alimentari e non solo.

Ad intervenire sulla tematica sono Confindustria Umbria, che già nei giorni scorsi aveva preso posizione in merito, e Confagricoltura.

In particolare il sistema delle imprese umbre è allarmato dala posizione dell’Europa sul tema del tetto al prezzo del gas. Confindustria Umbria ritorna a portare l’attenzione su una questione che è cruciale per la tenuta economica e sociale della regione e sulla quale da tempo manifesta forti preoccupazioni.

“Ci allarma molto – sottolinea il presidente di Confindustria Umbria Vincenzo Briziarelli la posizione contradditoria dell’Europa e il fatto che non riesca ad assumere decisioni condivise e solidali su questo tema, continuando ad allontanare la possibilità di considerare un tetto generalizzato al prezzo di tutte le importazioni di gas o comunque di una soluzione che possa aiutare le Nazioni più esposte. Stiamo assistendo ad una frammentazione delle posizioni da parte dei diversi stati europei, ognuno dei quali sta cercando soluzioni in completa autonomia (a tutto vantaggio delle Nazioni più strutturate), a partire da Norvegia, Germania, Olanda, Spagna e Ungheria. Non è pensabile – conclude Briziarelli – che le stesse sanzioni possano produrre degli effetti così diversi e sproporzionati nelle diverse Nazioni Europee. In questo modo alcuni paesi si salveranno, altri saranno destinati ad affondare con conseguenze molto gravi”.

Il timore di Confindustria Umbria è che in autunno, a causa delle forti pressioni inflazionistiche, possano deflagrare conflitti sociali e proteste a fronte delle quali il Governo interverrebbe con misure emergenziali per tamponare la situazione. Tali misure potrebbero però determinare una situazione economica e sociale ancora peggiore, se non accompagnate contemporaneamente da una politica e una visione strutturale, e di lungo periodo, capace di mettere in sicurezza il sistema industriale dell’Umbria e del Paese.

Ad evidenziare i problemi causati dal caro energia è, come detto, anche Confagricoltura.  Secondo i dati diffusi da ISMEA, infatti, i costi di produzione dell’agricoltura, nei soli primi tre mesi di quest’anno, sono aumentati di oltre il 18% sullo stesso periodo del 2021.

Anche in Umbria, dalle numerose segnalazioni che arrivano all’associazione, c’è forte preoccupazione per imprese del territorio, sempre più in difficoltà” afferma il presidente di Confagricoltura Umbria Fabio Rossi, per poi aggiungere: “Senza il blocco del prezzo del gas a livello europeo e il varo di nuove misure a supporto della liquidità c’è il rischio imminente che anche un elevato numero di imprenditori umbri del nostro settore sia costretto a sospendere o a ridurre l’attività produttiva”.

Di conseguenza, come evidenzia Confagricoltura, calerebbero le forniture ai mercati e alle industrie di trasformazione, a vantaggio delle importazioni da Paesi in cui i costi energetici sono inferiori.

La Giunta di Confagricoltura ha anche esaminato le decisioni, annunciate dal governo tedesco, che prevedono la fissazione di un tetto sul prezzo del gas a livello nazionale e uno stanziamento pubblico di 200 miliardi di euro a sostegno di famiglie e aziende.

“Le decisioni unilaterali degli Stati membri determinano una vera e propria distorsione di concorrenza tra le imprese. Il regolare funzionamento del mercato unico non può dipendere dalla capacità di spesa dei bilanci statali” ha sottolineato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. “Il sostegno alle imprese – ha proseguito – deve essere attuato a livello europeo, riproponendo le misure comuni già attuate durante la pandemia a tutela dell’occupazione (con il programma SURE), oppure, autorizzando gli Stati membri a utilizzare per la riduzione dei costi energetici una parte dei fondi già assegnati dall’Ue per altre finalità, ma non ancora impegnati”.

Nonostante l’intensità della crisi in atto – fa notare infine la Giunta confederale – l’Unione europea ha mantenuto invariati gli stanziamenti all’agricoltura. Non solo: dal prossimo anno subiranno una progressiva riduzione del 15% in termini reali.

(foto di repertorio)

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