Solo un giorno dopo la maxi frode agricola ai danni di fondi comunitari venuta a galla ieri a Città di Castello, la Guardia di Finanza si è trovata stamattina insieme ad alcuni funzionari della regione nella Sala d'Onore di Palazzo Donini, a Perugia, per un convegno formativo sul contrasto alle frodi finanziarie all'Ue.
“Quello italiano è considerato dalla Commissione europea come un modello di eccellenza di contrasto alle frodi per l'assegnazione di fondi comunitari”, ha detto stamattina nella prima fase del convegno il maggiore Ugo Liberatore, Coordinatore della segreteria tecnica del Colaf, l'Ufficio europeo per la lotta antifrode.
Secondo i dati forniti da Liberatore, in Italia nel solo 2010 sono state scoperte 1014 frodi solo nel settore dei fondi strutturali e altre centinaia nel comparto agricolo. “Nel 71 per cento dei casi -ha detto l'esponente Colaf- si tratta di irregolarità che possono essere prevenute, mentre un 29 per cento si tratta di vere e proprie frodi che possono essere solo contrastate con l'attività di polizia”.
Le frodi in Umbria – Secondo la relazione introduttiva al convegno dell'assessore alla Programmazione ed organizzazione delle risorse finanziarie della Regione Gianluca Rossi, l'Umbria sarebbe un caso di eccellenza nazionale e internazionale nel controllo dell'utilizzo dei fondi europei. “Ogni hanno la regione gode di fondi Fesr per circa 600 milioni l'anno”, ha detto l'assessore, secondo cui “il numero di irregolarità nell'utilizzo dei fondi Ue si attesta solo all',1,28 per cento”. (fda)