dagli Inviati ad Assisi
Sara Cipriani, Sara Minciaroni e Nicola Palumbo
Ore 18.20 – Papa Bergoglio si affaccia sul sagrato e parla ai giovani: Vocazione e Vangelo, le risposte del Papa alle quattro domande dei giovani umbri
Quattro le domande che i giovani pongono al Papa. Prima è una giovane coppia con un bambino che chiede al Santo Padre cosa si deve fare per riuscire a tenere unità una famiglia e affrontare le difficoltà. Poi due ragazzi che chiedono come superare le difficoltà del mondo del lavoro e della crisi economica. La terza domanda posta da un ragazzo e una ragazza riguarda il futuro e il modo in cui impegnare la propria vita e come rispondere alla vocazione. Luca, Mirco e Petra pongono la quarta domanda sul contributo che i giovani possono apportare al cammino della chiesa.
“Ci vuole coraggio per formare una famiglia. La vostra domanda giovani sposi si collega a quella sulla vocazione perché anche il matrimonio è una vocazione proprio come il sacerdozio. La vocazione a formare in due una sola carne, una sola vita. Con la certezza di questa chiamata si può partire sicuri, non si ha paura si può affrontare tutto insieme. I nostri nonni si sono sposati in condizioni più povere delle nostre, dove trovavano la forza? La trovavano nella certezza che il Signore era con loro. Con queste certezze hanno superato anche le prove più dure, ma erano delle colonne sulle quali sostenevano il loro amore. Ci vuole una base morale e spirituale per costruire bene e in modo solido. Oggi la società privilegia i diritti individuali quelli del singolo e per questo a volte parla del rapporto di coppia , di famiglia e di matrimonio in modo equivoco. L' egoismo che ci minaccia è dentro di noi, quella voce che dice “me, io, me”, ma l' amore non è la cultura del provvisorio pensare che si possa sempre far finire un matrimonio”.
Per rispondere alle altre due domande il Papa fa ricorso alla parola “Vangelo”. Due domande che riguardano una l'impegno sociale e l'altra l' evangelizzazione, ovvero portare la parola di Dio agli altri. Ma queste due cose, spiega il Papa hanno un' unica soluzione: il Vangelo, perché questo messaggio di salvezza ha due destinazioni che sono legate, suscitare la fede e trasformare il mondo secondo il disegno di Dio. ” Andate con coraggio. Con il Vangelo nel cuore e tra le mani, siate testimoni della fede con la vostra vita”.
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Ore 17.46 – Santa Maria degli Angeli: visita privata alla Porziuncola e incontro con i giovani. Prima dalle suore a Santa Chiara
Arrivato sul piazzale della Basilica il Papa si è dato ad un nuovo bagno di folla oltre quarantamila le persone stimate per l' incontro pomeridiano con il Santo Padre. Carezze ai bambini e ai disabili accompagnati dagli operatori dell' Unitalsi non sono mancati. Il viaggio in papamobile lungo tutto il percorso tra Santa Chiara e Santa Maria degli Angeli è stato salutato da una folla festante con striscioni e bandiere e il Papa non ha mai smesso di compiere gesti di ringraziamento e simpatia verso di loro. Il discorso ai giovani è stato preceduto dalla visita privata alla Porziuncola dove il Santo Padre ha salutato i frati uno ad uno prima di ritirarsi per qualche minuto di preghiera all'inizio interno della cappellina, posando sull'altare un piccolo mazzo di rose, come già aveva fatto sulla tomba di San Francesco. Gesti semplici che si ripetono in una giornata destinata ad entrare nella storia. Prima il Pontefice aveva affrontato l' ottavo appuntamento di questa giornata nella Basilica di Santa Chiara “A me dispiace quando trovo suore che non sono gioiose, che forse sorridono col sorriso di un' assistente di volo ma non con il sorriso della gioia che viene da dentro”. Lo ha detto papa Francesco parlando alle monache di clausura del monastero di Santa Chiara.
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Ore 16.00 – Il Papa nella Cattedrale di San Rufino incontra il Clero
Questi i passaggi fondamentali del discorso di Francesco I: “Quanto sono necessari gli studi pastorali. Un parroco non può guidare una parrocchia senza i consigli pastorali. Qui si conserva il fonte battesimale dove san francesco e Santa Chiara furono battezzati. La memoria del battesimo è importante , è la nostra nascita come figli della chiesa. Chi di voi sa il giorno del suo battesimo? Adesso compiti per casa, chiedete a mamma e papà il giorno in cui siete stati battezzati. Lo spirito Santo è l' armonia e fa l'armonia e dobbiamo essere pronti a riceverlo il Vescovo è il custode di questa armonia. La visita pastorale che si è da poco compiuta e il sinodo pastorale che state per celebrale sono momenti importanti per la chiesa ma non per fare proselitismo, la chiesa cresce per attrazione. Vorrei sottolineare alcuni aspetti della nostra vita di comunità. La prima cosa è di ascoltare la parola di Dio, perché la chiesa è questo: una comunità che ascolta il Signore che parla, è la parola di Dio che rinnova continuamente la nostra comunità, per essere meno ricchi delle nostre parole e più ricchi delle sue parole. Penso al sacerdote che ha il compito di predicare, come può predicare se prima non ha aperto il suo cuore e non ha ascoltato in silenzio la parola di Dio, dirà queste omelie noiose delle quali non si capisce niente. Anche i genitori se la loro coscienza non è illuminata dalla parola di Dio, quale insegnamento possono dare, quello del telegiornale? Papà e mamma devono ascoltare la parola di Dio e anche i catechisti. Chiediamoci, che posto ha la parola di Dio nella mia vita? Sono sintonizzato con la parola di Dio?
Il secondo aspetto è quello del camminare. Voi state entrando nel Sinodo diocesano e fare sinodo significa camminare. E che cosa c'è di più bello se non camminare con il nostro popolo? A volte davanti, a volte in mezzo e altre volte dietro. Davanti per guidare la comunità, in mezzo per incoraggiarla e sostenerla, dietro per tenerla unita – poi una frase sul matrimonio – Litigate quanto volete, fate anche volare i piatti ma mai far finire la giornata senza fare la pace. Dunque ascoltare e camminare, il terzo punto è: annunciare fino alle periferie. Questo aspetto l' ho preso da voi. Ma voglio sottolinearlo anche perchè l'ho vissuto molto quando ero a Buenos Aires: l' importanza di uscire per andare incontro all'altro, nelle periferie, che sono sono luoghi, ma sono soprattutto persone, situazioni di vita. Quali sono le vostre periferie? Proviamo a pensarci. Non abbiate paura di uscire e andare incontro alle persone delle periferie che spesso sono emarginate, disprezzate. Sono persone che magari si trovano fisicamente vicine al “centro”, ma spiritualmente sono lontane”. Al termine quando il Papa lascia San Rufino il coro intona “Tanti auguri a te”, per festeggiare l'onomastico del Santo e del Pontefice.
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14.30 – Pranzo al centro Caritas : Il Papa abbraccia poveri e bambini “Auguri”
Ha pranzato seduto accanto al bambino che lo ha abbracciato sulla porta, Papa Francesco nella sede del centro Caritas. Il menù ha previsto un antipasto non elaborato, un piatto di pasta al forno, del roast-beef con l' insalata poi la macedonia e il gelato, che pare Sua Santità abbia molto gradito. All' arrivo gli è stato donato un ramoscello d' ulivo e lui rivolgendosi ad una ragazza con un bambino in braccio ha esordito: “Quanto ha? Auguri”. Il pomeriggio procederà con la visita del Papa all' Eremo delle carceri, il luogo in cui S. Francesco si confinò in meditazione.
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Ore 12.30 – Presidente Marini “Inscindibile legame tra Francesco e l' Umbria”. Boccali accende la lampada con l'olio dell' Umbria
“Francesco appare oggi come ai suoi tempi 'uomo del futuro': dall' idea profondamente innovativa della natura al riconoscimento del valore di ogni essere vivente e quindi l'idea di disponibilità e apertura a tutto ciò che ci circonda, con il conseguente rifiuto del ricorso all'uso della forza, della violenza, delle ingiustizie e l'attenzione agli ultimi”, così la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, parla dal palco davanti a Papa Francesco: “San Francesco e la famiglia francescana che da lui ebbe origine hanno avuto in Umbria un territorio di elezione tanto da rendere quasi inscindibile Umbria e francescanesimo. A questo ci siamo ispirati, presentando la candidatura di Perugia, i luoghi di San Francesco d'Assisi e l'Umbria a capitale europea della cultura 2019”. Nel suo discorso, tenuto al termine della celebrazione della messa in piazza San Francesco, la presidente umbra ha anche parlato dei fatti di Lampedusa, rivolgendo “un pensiero alle centinaia di uomini, donne, bambini morti a causa di trafficanti aguzzini, ma anche dell'incapacità di istituzioni e paesi a trovare soluzioni umanitarie a questo esodo”. “Oggi li piangiamo – ha aggiunto – ma noi sappiamo fare anche cose concrete per la solidarietà e l'accoglienza come già successo più di un anno fa, per la crisi in Libia e in nord Africa, con la straordinaria mobilitazione di regioni, comuni, Caritas, associazioni di volontariato, per dare accoglienza ai migranti richiedenti asilo”. Il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali ha acceso la lampada votiva con l'olio che la regione Umbria ha voluto donare per la visita di Papa Bergoglio. Papa Francesco, al termine della messa in piazza ad Assisi, ha benedetto l'olio della lampada votiva a San Francesco, patrono d'Italia, offerto quest'anno dall'Umbria. Nella cerimonia di offerta dell'olio, in cui sono intervenuti mons. Gualtiero Bassetti, vescovo di Perugia e vice presidente della Cei, la presidente della regione Catiuscia Marini, il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali, alla presenza anche del premier Enrico Letta, il Papa ha auspicato che la devozione francescana ispiri valori di “civile convivenza” per la nazione italiana.
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Ore 11.30 – Santa Messa – “Concedici armonia e pace” (video dell'omelia)
Inizia la celebrazione della Santa Messa. Il Papa recita l'atto penitenziale “Umili e penitenti, come il pubblicano al tempio, accostiamoci al Dio giusto e santo, perché abbia pietà di noi peccatori”. La prima lettura è tratta dal libro del Siracide “Ecco chi nella vita riparò il tempio, e nei suoi giorni consolidò il santuario.Nei suoi giorni fu scavato il deposito per le acque, un serbatoio grande come il mare. Avendo premura d'impedire la caduta del suo popolo, fortificò la città nell'assedio. Come era glorioso quando si affacciava dal tempio, quando usciva dal santuario dietro il velo. Come astro mattutino in mezzo alle nubi, come la luna nei giorni in cui è piena, come il sole sfolgorante sul tempio dell' Altissimo”. La seconda lettura è tratta dalla lettera di San Paolo apostolo Gàlati “Il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo”. Papa Francesco legge il Vangelo “Con questo saluto Francescano vi ringrazio di essere venuti qui in questa piazza a pregare insieme. La scelta radicale di San Francesco che si è fatto povero da ricco per arricchire noi della sua povertà. San Francesco oggi a noi, dice non con le parole ma con la vita, di essere cristiani. Nel crocifisso che anche San francesco guardò Gesù non appare morto ma vivo e sangue sgorga dalle sue ferite. I suoi occhi sono aperti e il suo sguardo parla ancora. Non ci parla di morte ma ci parla di vita e l'amore non muore, sconfigge il dolore della morte. Chi si lascia guardare da Dio diventa una nuova creatura. L'essere amati senza merito pur essendo peccatori. Ci rivolgiamo a te francesco e ti chiediamo insegnaci a rimaner davanti al crocifisso e a lasciarci guardare da lui. San Francesco viene associato da molti alla pace ma pochi vanno in profondità la profondità che ci trasmette è quella di Cristo, la pace francescana non è un sentimento sdolcinato 'per favore', questo non è nemmeno una armonia panteistica con il mondo, anche questo non è francescano, ma è un'idea che alcuni hanno costruito. La pace di Francesco è quella di Cristo e questo giogo non si può portare con arroganza e con superbia, ma con mitezza e umiltà di cuore. Insegnaci francesco ad essere strumenti della pace che ha la sua sorgente in Dio. Francesco inizia il cantico testimoniando il rispetto per tutto ciò che Dio ha creato. Soprattutto testimonia il rispetto per tutto e per l' uomo. Francesco è stato uomo di armonia e pace con la forza e la mitezza dell'amore, non siamo strumenti di distruzione. Tacciano le armi e ovunque l' odio ceda il posto all' amore”.
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Ore 10.30 – Santa Maria Maggiore e Tomba di San Francesco – Le rose per San Francesco
Bergoglio compie la visita privata alla chiesa di Santa Maria Maggiore. Le campane suonano a festa, la piazza di San Francesco è già gremita. I pellegrini privi di pass sono assiepati ovunque nella città. 350 mila persone stimate nella città serafica adatta a contenerne 53mila. In molti seguono la giornata attraverso i maxi schermi sistemati in molti punti della città. Ora si attende la celebrazione della messa mentre le tv ed i media di tutto il mondo diffondono i discorsi appena pronunciati da Papa Francesco, che ha scelto di andare a braccio e non leggere gli scritti preparati. Ne è un esempio la metafora del “cristiano di pasticceria” la cui potenza sta già facendo il giro del mondo con il discorso sulla “mondanità” e sulla “Spoliazione”. Poi Papa Francesco con un semplice mazzo di rose (due bianche e due gialle come i colori del Vaticano) arriva alla tomba del Santo. Posa i fiori poi si volta e si mette a pregare inginocchiato pe alcuni istanti.
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Ore 9.30 – Sala della spoliazione di San Francesco In perfetto orario sulla tabella di marcia Papa Francesco arriva nella Sala della Spoliazione del Vescovado. ” Tutti dobbiamo andare per la strada di Gesù che ha fatto una strad di spolizione lui stesso ed è diventato servo anche lui ed ha voluto essere umiliato anche lui è se noi vogliamo essere cristiani non c'è un'altra strada. Dicono di fare un cristianesimo più umano senza spoliazione, ma diventeremmo dei “cristiani di pasticceria”. Il pericolo della mondanità minaccia tutti anche nella chiesa. La mondanità che ci porta alla vanità alla prepotenza e l'idolatria è il peccato più forte. La chiesa siamo tutti noi e tutti noi dobbiamo spogliarci dalla mondanità, perchè ci fa male, è triste trovare un cristiano mondano, sicuro di quella sicurezza (secondo lui) di quella sicurezza che gli da la fede e che gli da il mondo. Ma non si può lavorare da due parti. La chiesa e il cristiano devono spogliarsi dalla mondanità, dalla strada del denaro e dell'orgoglio. Noi non possiamo cancellare con una mano quello che scriviamo con l'altra. Chiedo al Signore che a tutti noi ci dia questa grazia di spogliarci”. La “mondanità spirituale uccide l'anima le persone la chiesa”. Lo ha detto il Papa, parlando a braccio ai poveri ad Assisi. Nella sala della spoliazione di Francesco, Bergoglio ha chiesto al Signore che “dia a tutti noi il coraggio di spogliarci dello spirito del mondo che è la lebbra, il cancro della società, il nemico di Gesù”.
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Ore 8.24 – Serafico, “Gesù è nascosto tra le piaghe di questi ragazzi” (video Papa Francesco saluta i bambini) Papa Francesco si è subito recato nella cappella dell'Istituto Seraphicum, dove ha sostato qualche minuto in preghiera. Poi ha iniziato a salutare i giovani ospiti del centro, che assiste disabili. Per ognuno ha avuto una parola, a ciascuno ha dato un bacio e una carezza. Queste le parole di Papa Bergoglio dal Serafico: “Noi siamo tra le piaghe di Gesù. Queste piaghe hanno bisogno di essere ascoltate, di esser riconosciute, mi viene in mente quando il Signore andava in cammino con i due discepoli tristi. Gesù alla fine ha fatto vedere le sue piaghe che loro hanno riconosciuto. Mio fratello Domenico mi diceva che qui si fa l'adorazione anche quel pane ha bisogno di essere ascoltato, Gesù è presente ed è nascosto dietro la semplicità e la mitezza del pane. Gesù è nascosto in questi ragazzi, in questi bambini, in queste persone. In loro troviamo le piaghe di Gesù. Gesù nascosto nell' eucarestia e in queste piaghe che hanno bisogno di essere ascoltate. Forse non tanto sui giornali come notizie. Devono essere ascoltate da quelli che si dicono cristiani. Cristiano adora Gesù. Cristiano sa riconoscere le piaghe di Gesù. Oggi tutti noi qui abbiamo la necessità di dire che queste piaghe devono essere ascoltate. Gesù quando è risorto era bellissimo, le piaghe le ha volute portare in cielo. Noi curiamo le piaghe di Gesù qui e lui dal cielo ci mostra le sue piaghe e dice a tutti noi ti sto aspettando”. Poi Papa Bergoglio si è affacciato alla finestra sul chiostro ed ha salutato le famiglie dei ragazzi. Un invito a pregare il messaggio del Papa: “Pregate per me, a favore, non contro“.
Ore 7.40 – Assisi (video l'atterraggio dell'elicottero) Papa Francesco è atterrato sul piazzale dell'Istituto Serafico alle 7.25 con circa venti minuti di anticipo sulla tabella di marcia di quella che sarà una delle giornate più importanti per l'Umbria e non soltanto. Appena atterrato il pontefice ha ricevuto i saluti dei cardinali e della presidente della Regione Catiuscia Marini. Poi, richiamato dalle voci dei bambini, ha alzato lo sguardo mentre camminava verso l'ingresso del Serafico e ha sorriso salutando con la mano. In questo momento si trova dentro l'istituto per l'incontro con i ragazzi che gli offriranno in dono un piatto in ceramica realizzato da loro. Poi probabilmente si affaccerà alla finestra che da sul chiostro interno per salutare le famiglie dei giovani del Serafico. La prossima tappa prevede alle ore 9.00 la visita privata al santuario di San Damiano. La chiesa di San Damiano, fuori dall'abitato di Assisi è legata alla storia di San Francesco che nel 1215 pregando davanti al crocifisso lo sentì parlare, li gli chiese: “Ripara la mia casa”.
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Assisi – E' partito poco fa da Roma l'elicottero che accompagna Papa Bergoglio atteso per le 7:45 all'Istituto Serfaco di Assisi per quella che già viene definita una giornata storica e che sarà seguita dal almeno 150mila pellegreni, quanti ne stimano i francescani, provenienti da tutta la penisola. Un evento che Tuttoggi.info seguirà con continui lanci di notizia, foto e video.
Ad accogliere il Santo Padre ci saranno fra gli altri il presidente del Senato Pietro Grasso, la governatrice dell'Umbria Catiuscia Marini e il sindaco di Assisi Claudio Ricci insieme alle più alte cariche religiose dell'Umbria. Dunque una lunga giornata attende Papa Francesco che ha scelto proprio la festività del Patrono di Assisi e d'Italia per fare visita alla città serafica.
Dodici le tappe dell'intenso programma scelto da Bergoglio: dopo l'Istituto sarà la volta di una visita al Santuario di San Damiano, alla Basilica di San Francesco, Santa Maria degli Angeli, il pranzo al Centro di Accoglienza dei Poveri, la visita privata all'Eremo delle carceri, l'incontro con il clero e gli ordini religiosi a San Rufino, la visita alla Basilica di Santa Chiara e ancora di nuovo a Santa Maria degli Angeli per l'Incontro con i giovani (ne sono attesi 20mila).
La partenza è programmata per le 19:45. Imponenti le misure di sicurezza che vedranno all'opera un migliaio di agenti e 1400 volontari dell'associazionismo locale e regionale.
Ad Assisi è già arrivato da ieri sera il presidente del Senato Grasso il quale, parlando della necessità di avviare urgentemente le riforme, ha posto l'accento sulla necessità di reperire ancor prima “le risorse per il Paese” e contestualmente “rafforzare l'etica pubblica”. “Papa Francesco ci sta insegnando che cambiare si può … gli invidio questo potere di innovare così rapidamente”.
Assisi dunque è pronta per il grande giorno che tutti auspicavano fosse un giorno di festa. I drammatici fatti di Lampedusa, con la conta dei morti che ancora questa mattina fa ipotizzare l'orribile numero di 300, ha gettato nello sconforto l'intera nazione e lo stesso Papa Francesco che non ha mancato di definire la tragedia “una vergogna”.
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