di Unione Nazionale Consumatori
Quando fu loro prospettato, le circa 1.500 famiglie umbre attualmente fornite di pannelli fotovoltaici ai tetti delle proprie abitazioni aderirono con entusiasmo alla proposta: da un lato la salvaguardia dell'ambiente, garantita dalla assenza totale di emissioni inquinanti, dall'altro la allettante prospettiva di produrre in proprio tutto il fabbisogno di energia annualmente loro necessario. L'impianto fatto installare avrebbe dovuto produrre, in media, più energia di quella consumata, misure quantificate attraverso due distinti contatori e il collegamento tra esso e la rete in bassa tensione gestita dalla Compagnia elettrica operante sul territorio avrebbe disciplinato i flussi in uscita (dall'impianto fotovoltaico individuale alla rete elettrica) in tutti i casi – la stragrande maggioranza – di produzione maggiore rispetto ai consumi e i flussi in entrata (dalla rete all'impianto domestico) nei rarissimi casi di produzione insufficiente rispetto al fabbisogno domestico. Meccanismo perfetto e previsioni rispettate, almeno sino a quanto, nelle scorse settimane, alcuni consumatori umbri sono stati raggiunti da esorbitanti richieste di pagamento collegate ai consumi di elettricità, circostanza che, tanto sulla scorta delle assicurazioni dei fornitori degli impianti e della società che gestisce l'energia, quanto in base alle previsioni contrattuali, non si sarebbe mai dovuta verificare.
Prima di procedere ai salati pagamenti richiesti sarà bene allora sottoporre a controllo la legittimità delle pretese economiche giunte, anche in relazione al contenuto delle clausole contrattuali sottoscritte e previa valutazione della loro conformità alle delibere emanate in materia dall'Autorità dell'Energia elettrica e del Gas, verifiche che gli Avv.ti Isabella Giasprini e Fabrizio M. Sansi, responsabili della sede di Spoleto dell’Unione Nazionale Consumatori sita in Viale Trento e Trieste n. 52 (telefax n. 0743.44734 – Apertura al pubblico tutti i pomeriggi dalle 16.30 alle 19.30) hanno già iniziato a compiere in favore di coloro i quali si sono ad essa rivolti per scongiurare abusi e condotte improprie.