Perugia

Fontivegge, il comitato allerta Usl, Gesenu e Comune: “Allagamenti e degrado, le criticità”

Nonostante qualche tentativo di riqualificazione di alcune zone, il degrado a Fontivegge c’è ancora. E stavolta il comitato prende carta e penna, inviando un esposto all’attenzione del dr. Massimo Gigli, direttore del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica presso il Dipartimento di Prevenzione dell’USL Umbria 1, indicando alcuni fra i principali fattori di rischio igienico-sanitario presenti nel quartiere.

L’annuncio arriva dal gruppo che rilancia le attività del comitato e serve come collettore di segnalazioni. La pagina è nata per attenzionare una zona che negli anni ha acquisito una fama ‘sinistra’ e che pian piano sta venendo riqualificata. Ma serve di più, come spiega l’esposto inviato – per conoscenza – anche al sindaco Andrea Romizi, a Umbra Acque, Gesenu e Polizia Locale (Municipale).  “Onde evitare polemiche politiche in clima elettorale, va specificato che la gran parte dei problemi indicati riguardano fabbricati abbandonati e degradati di proprietà privata, in alcuni casi già segnalati dai cittadini al Comune di Perugia, ma in modo sparso e isolato”, specifica il comitato, che chiede l’aiuto dei cittadini per altre segnalazioni.

Quelle inviate alle massime autorità nascono “a seguito degli allagamenti occorsi in Piazza Vittorio Veneto e in Via Settevalli nel fine settimana del 4-5 maggio scorsi. Il comitato si è impegnato per individuare criticità specifiche relative alle reti fognarie e alle possibili emergenze sanitarie derivanti dall’incuria e dall’abbandono”. Nello specifico le criticità vengono registrate nella palazzina dell’ex deposito Gesenu in Piazza Fonti di Veggio all’altezza dell’ingresso nord del Parco della Pescaia, che – sgomberata il 21 di marzo – è tuttora abbandonata. C’è poi il deposito abbandonato in via della Ferrovia, all’altezza dell’incrocio con Via Luzzatti, “già ‘meta’ di spacciatori negli anni ’90 e ancor oggi in grave stato di degrado e in precarie condizioni di stabilità”.
Non va meglio nel vecchio garage retrostante la palazzina di Via Settevalli n. 6, “un fabbricato recitato e fatiscente, che crea grave disagio alle attività di ristorazione adiacenti”. C’è poi l’area verde abbandonata fra via Canali, via della Ferrovia e via Settevalli. Progetto Fontivegge segnala “muri, colonne e fondamenta residuali, in un caso addirittura contenenti acque putride ristagnanti, e vecchia recinzione coperta da foglie e frasche, a nascondere una vettura abbandonata da molto tempo”.

È invece preda dei volatili, soprattutto ai piani alti, il palazzo di via Oddi Sforza, “un fabbricato in costruzione mai completato, recintato e murato soltanto ai primi piani“; abbandonata anche la palazzina retrostante il condominio di Via del Bucaccio n. 11, “ in gravi condizioni dal punto di vista igienico-sanitario ed in precario stato di stabilità a seguito dei fenomeni franosi occorsi a partire dal 1982”. Infine, ci sono le palazzine di via XX Settembre n. 154 e n. 156, “oggi completamente vuote ed inutilizzate, con annesse aree verdi circostanti di pertinenza, abbandonate e lasciate all’incuria”.