Claudio Bianchini
La crisi idrica è alle spalle – o almeno si spera – ma anche in piena emergenza siccità, le fontanelle pubbliche gestite dalla Vus in località San Paolo, hanno sempre funzionato a pieno regime.
Erogati 30.873 lirti in un anno
I cittadini sembrano non badare troppo alle querelle per la presidenza dell’azienda, ma intanto hanno dimostrato di apprezzare sempre di più un servizio che giova – in primis alle proprie tasche – nonché all’ambiente. Da luglio del 2009 sino allo scorso giugno, i folignati si sono bevuti qualcosa come 30.873 litri d’acqua erogati direttamente dalla fonte, nel vero senso della parola. Niente sprechi e qualità assicurata: questo il segreto del successo. Ma anche il prezzo è imbattibile: cinque centesimi per ogni litro e mezzo. Un’offerta contro la quale non potranno mai competere nemmeno super ed ipermercati.
Risparmiate 20.582 bottiglie
Un risparmio non solo economico, è stato infatti scongiurato l’utilizzo di 20.582 bottiglie da un litro e mezzo, corrispondenti a qualcosa come sette quintali e mezzo di plastica. Sono finiti dritti dritti in bottiglia oltre 31 metri cubi d’acqua, una sorta di laghetto che ha contribuito a dissetare migliaia di cittadini. Il risparmio idrico raddoppia, se si tiene conto che per realizzare una bottiglia di plastica da un litro e mezzo, occorrono – incredibile ma vero – due litri d’acqua. Ecco altri 41.164 litri mai erogati quindi, considerando che gli tutti gli utenti riutilizzano i contenitori senza acquistare nuove confezioni.
Emissioni di Co2 ridotte di 32 quintali
Dal luglio 2009 al primo semestre 2012 sono stati immessi nell’atmosfera 32 quintali in meno di Co2, evitando così anche l’impiego di 18 quintali di petrolio. Secondo i dati forniti dalla stessa Vus infatti, per produrre 35 grammi di plastica corrispondenti ad una bottiglia da 1 litro e mezzo occorrono quasi 90 grammi di petrolio, e si emettono 160 grammi di Co2. La distribuzione media giornaliera è di 3,5 mc con punte massime – nei mesi estivi – che toccano gli 8 mc. In fin dei conti, è come se fosse stata distribuita una bottiglia d’acqua da mezzo litro ad ogni abitante di Orvieto – neonati ed ultracentari compresi – con una spesa di appena mille euro.