Approvato all’unanimità l’ordine del giorno di Luciano Tavernelli e Luciano Domenichini, consiglieri Pd, per l’istituzione di fontanelle di acqua pubblica a Città di Castello. Tavernelli ha illustrato il documento finalizzato “a mettere a disposizione questa risorsa ai soggetti svantaggiati e ridurre l’utilizzo di plastica”.
Facendo un po’ di storia, il consigliere ha ricordato che “l’acqua prima di entrare nelle abitazioni veniva distribuita da fontanelle, chiamate dai tifernati le ‘sette sorelle’, di cui è rimasta quella in via Santiquattro, in via dei Casceri, in via Sant’Andrea e sotto la Torre civica. Predisponiamo un progetto per centro storico e frazioni, d’accordo con il gestore, e installiamole di nuovo. Se poi sono anche belle, come ai tempi dell’antico acquedotto Vittorio Emanuele II, faranno arredo urbano. Vorremmo prevederle anche nelle zone di sgambamento dei cani. Saranno anche punti di riferimento: iniziamo dalle sette sorelle e poi andiamo su tutto il territorio”.
Bucci (Castello Cambia) ha condiviso lo spirito dell’ordine del giorno: “L’odg chiede un progetto che nella città sarà anche arredo urbano. Però la ristrutturazione delle Terme di Fontecchio ha chiuso l’accesso alla fontana delle acque sulfuree, che deve essere in qualche modo ripristinata per la particolarità di quell’acqua, considerata minerale. Aggiungiamola per verificare se sia possibile farlo”. Mancini (Lega) ha detto di aver appreso che “vicino all’ospedale nuovo c’è un acquedotto che alimenta Parco Vitelli. Ci sono acque sorgive e la zona dei carceri in passato aveva altre sorgenti, che negli anni settanta si pensò anche di imbottigliare. Voto l’odg e chiedo un passaggio in commissione per un progetto di costo e dislocazione. Bene anche per gli animali, perché essere una città pet friendly è valore aggiunto. Offrire questo servizio a beneficio di tutti i cittadini è una prova di capacità amministrativa a cui non dobbiamo rinunciare”.
Bartolini (Psi) ha detto di apprezzare il documento: “E’ utile il ripristino delle fontanelle dismesse anche perché fanno parte della nostra storia. Inseriamole anche nelle mappe, per informare i turisti dove sono posizionate”. L’assessore all’Ambiente Massimo Massetti si è detto d’accordo “ma dobbiamo elaborare un progetto e capire dove è possibile ripristinarle e dove se ne possono posizionare delle nuove. Sono state dismesse quando era quasi obbligatorio il posizionamento di un contatore per ogni fontanella”. Nella replica Tavernelli ha recepito le proposte dei consiglieri: “C’è un invito all’Amministrazione a dotarsi di un sistema di fontanelle di acqua pubblica. Città di Castello potrà essere anche la città delle acque quando le Terme saranno di nuovo in funzione. Di sorgenti ce ne sono molte: del Coppo, in via dei Lanari, al Prato e Mattonata…”.