Spoleto

Fondi Miur per le scuole, per la Dante e Prato Fiorito non presentata nemmeno domanda | Aggiornamenti

Giunta comunale di Spoleto riunita questa mattina per affrontare la questione delle scuole di Spoleto, al centro del mancato finanziamento del Miur nell’ambito del bando da 120 milioni di euro per “messa in sicurezza, adeguamento sismico e/o nuova costruzione di edifici pubblici adibiti ad uso scolastico ricadenti in zone sismiche 1 e 2 delle quattro regioni del Centro Italia interessate dagli eventi sismici del 2016 e del 2017″.

Sindaco e assessori sono pronti a vagliare cosa non sia andato nel verso giusto tanto da vedersi respinte tutte le domande presentate. Ma intanto si apprende che – nonostante la delibera di Giunta in cui si prevedeva di richiedere finanziamenti per 21 scuole di proprietà del Comune di Spoleto (per 5 scuole superiori ad avanzare l’istanza è stata invece la Provincia di Perugia, anche queste comunque bocciate) – in realtà per la media “Dante Alighieri” e per la materna “Prato Fiorito” la domanda non è stata nemmeno presentata.


Fondi Miur per le scuole, bocciate tutte le richieste di Spoleto


Questo perché la piattaforma informatica del Miur attraverso cui bisogna avanzare l’istanza ha respinto quelle appunto delle due scuole terremotate in quanto risultano ancora finanziate con i fondi del commissario straordinario per la ricostruzione, attraverso la nota ordinanza n. 14 del gennaio 2017.

Nel frattempo, però, l’ordinanza 80 di Farabollini ha proceduto a definanziare i due interventi dal valore di circa 12 milioni di euro visto che la Giunta de Augustinis non ha voluto più proseguire sul progetto del nuovo polo scolastico a San Paolo. Insomma, il “piano B” del sindaco per i due plessi non è stato nemmeno praticabile. A questo punto l’unica speranza per veder ricostruite in tempi non remoti “Dante” e “Prato Fiorito” è appesa al ricorso al Tar presentato dal Comune di Spoleto contro l’ultima ordinanza del commissario straordinario alla ricostruzione. Un contenzioso per il quale l’amministrazione comunale ha impegnato oltre 15mila euro incaricando l’avvocato Arturo Cancrini del foro di Roma.

Laureti e Renzi: “Ci attiveremo con il nuovo Governo”

In attesa comunque di commenti ufficiali da parte della Giunta comunale, ad intervenire è una parte dell’opposizione: le consigliere comunali Camilla Laureti e Luigina Renzi (Per Spoleto e Ora Spoleto).

“Spoleto ancora al palo per la ricostruzione, la messa in sicurezza e l’adeguamento sismico delle scuole dopo il terremoto del 2016. Tante promesse, tante parole da parte dell’amministrazione comunale in questi mesi ma ancora nessuno spiraglio e, soprattutto, pochi, anzi pochissimi fatti” denunciano Laureti e Renzi.

“La ricostruzione delle scuole post sisma non parte ed è notizia di ieri il fatto che a Spoleto non arriverà neanche un euro di quei fondi stanziati dal MIUR, 120 milioni di euro in tutto, per la messa in sicurezza, l’adeguamento sismico e la nuova costruzione di edifici scolastici nelle quattro regioni del Centro Italia colpite dal terremoto del 2016. L’amministrazione ne aveva chiesti 28,7 milioni per interventi in 21 scuole tra cui Dante Alighieri e Prato Fiorito. Ma non si vedrà recapitare neanche un centesimo.  La coperta è corta, per noi spoletini cortissima. Prima la querelle con Farabollini a suon di carte bollate per la riattribuzione dei circa 13 milioni di euro stanziati per il Polo S. Paolo, ora zero finanziamenti dal MIUR, che erano quelli su cui contava l’amministrazione spoletina per iniziare ad agire sugli edifici scolastici, a questo punto chiediamo al Sindaco cosa intende fare e quale strada vuole intraprendere per uscire dallo stallo che stiamo vivendo sulla nostra pelle. Per ora a rimetterci sono gli studenti della nostra città e tutti gli addetti del settore scolastico.

Nell’ultimo consiglio comunale – ricordano – l’Assessore Flavoni ha parlato dell’importanza della comunità e del ruolo fondamentale che, per questa comunità, ha la scuola Dante Alighieri. Siamo tutti d’accordo con lui ma se si va avanti così diventerà solo un monumento da visitare più che la scuola innovativa e del futuro che meriterebbero i nostri ragazzi. Unica cosa su cui lottare tutti insieme è proprio il loro futuro. Per questo oltre a criticare l’operato della Giunta anche noi prenderemo una iniziativa con il nuovo Governo per capire quali sono le possibilità e i tempi di eventuali nuovi bandi, nazionali ed europei, e di nuovi finanziamenti dedicati all’edilizia scolastica nell’area del cratere del sisma. Non c’è più tempo da perdere”.

Spoleto Popolare e Alleanza Civica: “Criteri ignorati nel costruire le domande”

Non si fa attendere nemmeno la presa di posizione dei consiglieri di minoranza Maria Elena Bececco, Ilaria Frascarelli (Spoleto Popolare), Gianmarco Profili e Roberto Settimi (Alleanza Civica).

“Dopo la scelta di rinunciare al finanziamento di 12 milioni di euro già assegnato alla città per la ricostruzione delle scuole Dante Alighieri e prato Fiorito, senza avere un serio piano alternativo di intervento, oggi apprendiamo che il Comune di Spoleto è stato completamente escluso dai finanziamenti messi a disposizione dal MIUR per l’adeguamento sismico e la messa in sicurezza delle scuole. Sarebbe però un errore pensare che questo derivi solo da sfortuna e che le richieste di finanziamento vengano governate solo dalla sorte. Il bando per ottenere i finanziamenti, che potevano essere preziosi per molte scuole anche per interventi di minor importo, prevedeva specifici criteri per acquisire punteggi che sono stati completamente ignorati nella costruzione della domanda.

Ciò che è accaduto appare una chiara conferma della totale autoreferenzialità con la quale si intendono gestire i procedimenti che presuppongono il confronto con altri enti ed in particolare con enti sovraordinati.

Quando si ripongono tutte le speranze in qualcosa la si dovrebbe gestire nel modo più accurato e realistico possibile , richiedere per Spoleto oltre il 30% dei finanziamenti posti a disposizione dal MIUR per quattro regioni, certamente non è nè ponderato nè realistico ! Così come non lo è inserire richieste per alcune scuole come la Dante Alighieri e Prato Fiorito che il sistema del MIUR non ha neanche accettato, non potendo essere inserite in tale finanziamento , poichè, grazie al contenzioso che il Comune ha inteso instaurare avverso il definaziameto , quelle scuole risultano ancora oggi formalmente oggetto di altro finanziamento. Senza voler parlare qui della incomprensibile scelta di voler aprire un contenzioso per rimuovere un effetto ( il definanziamento ) che il Comune stesso aveva provocato , quello che appare evidente è la totale approssimazione nell’approccio ai problemi dove è totalmente assente una visone complessiva delle cose.

Il caos nel quale si è fatta precipitare la città delinea oramai un quadro a tinte fosche che fa presagire anni e anni di attesa per poter giungere a qualche risultato concreto sull’edilizia scolastica. Oggi ci ritroviamo nella condizione di non avere un euro per garantire scuole moderne e sicure ai nostri figli in una città che purtroppo continua a tremare. E questa volta non si tratta solo di due scuole, ma di tutte le scuole della città che non potranno beneficiare di alcun finanziamento per il loro adeguamento.

E pensare che il sindaco, dopo la notizia del definanziamento della Dante Alighieri e Prato Fiorito aveva riposto in questo finanziamento del MIUR tutte le speranze per le scuole di Spoleto!  La vela che abbiamo fatto girare per la città all’inizio di questo anno scolastico, sembra che abbia fatto arrabbiare il sindaco, ma in realtà i cittadini di Spoleto dovrebbero essere i più arrabbiati perché pagano a caro prezzo sulla pelle dei propri figli le scelte incomprensibili del primo cittadino Umberto de Augustinis che continuano ad avere i loro effetti disastrosi. È inutile che il sindaco continui a parlare di ritardi nella ricostruzione post sisma delle scuole, dimenticandosi che tutte le scuole finanziate con l’ordinanza 14, tra cui c’erano Dante Alighieri e Prato Fiorito, sono state costruite e pronte per questo anno scolastico – vedi Giano Foligno Perugia- tranne le due scuole spoletine a causa di una sua precisa volontà politica. Ed oggi purtroppo si aggiunge un altro triste tassello a questo terribile puzzle di scelte sbagliate del sindaco”.

Pd: “Malgoverno civico leghista”

Infine sul tema interviene anche il Partito democratico di Spoleto. Di seguito la nota.

“Abbiamo appreso dalla stampa che non arriverà neanche un centesimo nella nostra città per le scuole.

Dopo il definanziamento del Polo scolastico San Paolo, che è costato alla città di Spoleto circa 12 milioni di euro, arriva questo nuovo schiaffo che allontana ancora di anni il ritorno alla normalità della nostra comunità.

Se sommiamo questa bocciatura agli altri bandi che negli ultimi 18 mesi ci hanno visto perdere (come, ad esempio, quello denominato Sport e Periferie per l’ammodernamento dell’impiantistica sportiva), dobbiamo con forza sottolineare l’incapacità di questa giunta leghista ad attrarre risorse per questo territorio.

Città più piccole e a noi vicine, come Campello sul Clitunno e Scheggino, si sono viste finanziare gli interventi per le proprie scuole, come d’altronde città grandi come le nostre quali Foligno e Città di Castello.

Forse la mancanza di visione della città con richieste a pioggia su tutti i plessi scolastici anziché concentrarsi in co-finanziamento consistente su due o tre progetti ha determinato la nuova bocciatura di Spoleto? O forse la mancanza di una cabina di regia politica che lavori per progetti e non sempre in emergenza? Sta di fatto che di nuovo a fare le spese di questo malgoverno civico-leghista saranno le famiglie spoletine.

Come abbiamo sempre fatto, come PD ci attiveremo con il nuovo governo nazionale per essere pronti per i nuovi bandi che il MIUR attiverà per l’edilizia scolastica, sperando che l’attuale amministrazione di centro-destra cessi di prendere a sberle la città!”.

(articolo in aggiornamento)