Un gesto folle e sconsiderato, un pugno in viso all’arbitro, che ha portato anche alla sospensione della partita. E’ successo sabato scorso (3 dicembre) alla palestra della scuola media “Franco Storelli” di Gualdo Tadino, durante una partita di C2 di calcio a 5 tra Virtus Gualdo e Real Cannara, per la quale proprio oggi (7 dicembre) è arrivata la pesantissima mano del giudice sportivo.
Al 25° del primo tempo, sul 4 a 0 per i padroni di casa, uno dei giocatori ospiti – Tourbi M’Hamed – appena ricevuto un cartellino giallo per proteste, ha minacciato il direttore di gara che, subito, ha tirato fuori pure il rosso. Il giocatore appena espulso, a quel punto, ha reagito colpendo con un pugno l’arbitro allo zigomo sinistro, “con un’ azione violenta ed improvvisa, connotata da notevole aggressività” si legge nel referto del giudice sportivo.
All’arbitro, soccorso immediatamente dai tesserati di entrambe le squadre, per circa 3 minuti è stato applicato del ghiaccio sulla parte colpita, consentendogli così di riprendere la gara e portarla al termine fino a fine primo tempo. Tuttavia, durante l’intervallo, il direttore di gara avrebbe avvertito forti giramenti di testa e dolore nella parte colpita, tanto che questo ha deciso addirittura di interrompere definitivamente il match per recarsi al Pronto Soccorso di Foligno. Qui gli è stato diagnosticato un “trauma contusivo allo zigomo sinistro” (sia pure senza lesioni ossee traumatiche) con una prognosi di 5 giorni.
Il giudice sportivo, nel referto odierno (7 dicembre) ha osservato come “la responsabilità, circa la mancata prosecuzione della partita, debba essere ascritta in capo al Real Cannara, dato che ciò è stato cagionata esclusivamente dalla insensata aggressione posta in essere da un suo tesserato”. Detto ciò è stata decisa la sconfitta “a tavolino” con il risultato di 6-0 a sfavore degli ospiti e, soprattutto, la maxi squalifica fino al 30 giugno 2026 a carico del calciatore del Real Cannara Tourbi M’Hamed.
Il presidente della società gualdese Emanuele Brunetti, subito dopo il match sospeso, aveva espresso “una forte condanna per l’episodio, Lo sport è essenzialmente un luogo di incontro, lealtà, divertimento, rispetto della persona e delle regole. Quanto accaduto le ha infrante tutte in maniera assurda e sconsiderata. La Virtus Gualdo ritiene che lo sport non possa essere mai il luogo in cui si oltrepassano le regole del rispetto dell’avversario e ancor di più del giudice di gara, che rappresenta un elemento fondamentale della sportività All’arbitro aggredito va la solidarietà di squadra e società”