Foligno si prepara alle urne per il rinnovo dell’amministrazione comunale.
Il quadro del centrodestra è abbastanza chiaro: Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si presenteranno uniti, eventualmente con il supporto di una o più liste civiche.
Su questo fronte i candidati papabili sarebbero sostanzialmente due: Riccardo Meloni capogruppo di Forza Italia e Stefano Zuccarini. Resterebbe solo da stabilire se Foligno, nello scacchiere regionale, spetterà agli azzurri, in tal caso per Meloni la strada sarebbe spianata.
A destra scalda i motori CasaPound, che per la prima volta scenderà in campo per le amministrative folignati. E non si esclude nemmeno la presentazione di una seconda lista, dal carattere più civico, sempre a sostegno del candidato sindaco che presenterà CasaPound. Si parla di un personaggio particolarmente conosciuto in città, ma le bocche restano serrate.
Passiamo all’altro fronte: a sinistra sinistra hanno già annunciato che scenderà in campo la lista ‘Futuro Collettivo’. Il gruppo che ha recentemente ospitato i responsabili del movimento francese dei ‘gilet gialli’ e coordinato da Moreno Pasquinelli.
Sarà nuovamente della partita anche Stefania Filipponi con la sua lista civica Impegno Civile al quale potrebbero collegarsi anche le altre due liste civiche che ne sostennero la candidatura nella passata tornata elettorale di cinque anni fa. Ad ogni modo – almeno al momento – non ci sarà nessuno accordo con il centrodestra e sembra che non sarà nemmeno la stessa Filipponi a ritentare la conquista della poltrona da primo cittadino.
E nel centrosinistra cosa succede? Il PD vuole stringere l’alleanza con Sinistra Italiana, MdP, Potere al Popolo e Rifondazione Comunista pronte ad unirsi in un unico listone ‘Foligno in Comune’. Ma a patto di riscontrare discontinuità.
Si va verso l’intesa con la lista di imprenditori ed esponenti della società civile, che stanno lavorando alla definizione del progetto politico amministrativo.
La quadratura ottimale del cerchio per il ‘centrosinistra e dintorni’ sarebbe quindi quella di individuare un candidato civico. Che piaccia ovviamente al PD, alla cosiddetta ‘sinistra radicale’ ed al listone di imprenditori & Co.
Un messaggio uscito anche dalla recente assemblea comunale del Partito Democratico di Foligno, con la partecipazione del segretario regionale Gianpiero Bocci. La linea, ad ora, è: coinvolgimento della società civile e stop alle primarie.
“In questa fase – conferma il Pd – si ritiene superata l’esperienza delle primarie per la selezione delle candidature al ruolo di sindaco. Il lavoro che si sta svolgendo – fanno sapere i piddini folignati – è anche finalizzato alla formazione di una coalizione ampia e rappresentativa della società”.
Insomma, la prima scelta sarà fuori da Pd ma se proprio dovesse essere un piddino, in pole position resta il nome dell’assessore regionale alla Sanità, Luca Barberini.
E intanto parte anche l’avventura di ‘Foligno 2030’ per ora proclamatosi ‘laboratorio di partecipazione civica’ aperto a tutti, guardato con particolare interesse da ambienti vicini alla sinistra folignate.
Tutto sistemato a tempi record in casa grillina. Il Movimento Cinque Stelle ha già indicato l’ex consigliere comunale ed ex presidente della Quintanella di Scafali, David Fantauzzi.
Questo per ora lo scenario, considerando che in questo scacchiere la mossa decisiva spetta ancora al Partito Democratico.